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Post N° 456


Non era passato nemmeno un giorno dagli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 che già ladri e truffatori cominciavano ad approfittare del dolore e della generosità della gente. Alcuni, fingendosi soccorritori, si sono messi a rubare nel luogo in cui sono avvenuti gli attentati. Una notte è stata perfino rubata una ruspa da tre tonnellate. Le truffe si sono moltiplicate. C’è stato chi si è messo a vendere equipaggiamenti fasulli per proteggersi dal bioterrorismo e rimedi da ciarlatani contro l’antrace. Altri vendevano come souvenir falsa terra del “Ground Zero”. Alcuni hanno presentato false polizze di assicurazione sulla vita e richieste di danni. Una coppia ha cercato di raccogliere denaro dicendo che il proprio appartamento, situato in realtà a 6 chilometri di distanza dal luogo dell’attentato, era rimasto danneggiato. Molti hanno incassato pagamenti per familiari “deceduti” che erano ancora vivi o che non erano mai esistiti. Venditori ambulanti smerciavano bandiere e distintivi, dicendo che il ricavato sarebbe stato devoluto in beneficenza, cosa che puntualmente non avveniva. Alcuni truffatori hanno usato siti Web per raccogliere denaro da destinare, a detta loro, alle vittime. Altri hanno preso i nomi dagli elenchi dei dispersi e hanno telefonato alle famiglie per avere informazioni di natura personale, grazie alle quali hanno poi rubato l’identità delle vittime. Le indagini sono ancora in corso.