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Post N° 468


Poteva un uomo vissuto il secolo scorso immaginare realtà moderne come automobili, mezzi di trasporto di massa, musica elettronica e fax? Nel 1863 lo scrittore francese Giulio Verne, famoso per opere come Il giro del mondo in ottanta giorni e ventimila leghe sotto i mari, previde queste e altre cose in un romanzo rimasto a lungo inedito, intitolato Parigi nel XX secolo. Anche se l’editore di Verne respinse il manoscritto giudicandolo troppo forzato e incredibile, quest’opera trovata di recente dipinge un quadro straordinariamente accurato della vita nel XX secolo, comprese le armi sofisticate, la sedia elettrica, l’inquinamento e gli ingorghi stradali. Verne preconizzò una popolazione piena di problemi che ha perso interesse per la cultura e le imprese classiche, una società schiavizzata dal commercio e assuefatta alla tecnologia. Il quotidiano parigino International Herald Tribune ha commentato: “Verne non solo predisse molti aspetti della tecnologia moderna, ma intuì anche alcune delle più paurose conseguenze”.