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Il divario fra la parte ricca del mondo e quella povera continua ad aumentare. Negli ultimi 20 anni l’attività commerciale complessiva dei paesi meno sviluppati (con 700 milioni di abitanti) è diminuita passando dall’1 per cento allo 0,6 per cento del commercio globale. "La maggior parte della popolazione nell’Africa nera è più povera oggi che una generazione fa", scrive l’economista francese Philippe Jurgensen sulla rivista Challenges. In Etiopia, per esempio, con un terzo dei beni che hanno a disposizione i 400.000 abitanti del Lussemburgo ci vivono 67 milioni di persone. Jurgensen fa notare che in Europa i contadini hanno diritto a una sovvenzione giornaliera di 2,50 euro per ogni mucca, mentre circa 2 miliardi e mezzo di persone hanno a disposizione ogni giorno una somma di denaro inferiore. In molte parti del mondo, afferma Jurgensen, "chi è povero vale meno di una mucca".