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Il capro espiatorio


Che tipo di persona è probabile venga trattata così? Presumibilmente qualcuno che appare diverso. Per esempio potrebbe trattarsi dell’unico uomo in un ambiente femminile o di una donna in un contesto lavorativo composto in prevalenza da uomini. Una persona sicura di sé potrebbe essere considerata un tipo aggressivo, mentre uno che è riservato potrebbe apparire un tipo ambiguo. La potenziale vittima potrebbe anche essere diversa in quanto più anziana o più giovane del resto del gruppo, o magari più qualificata per quel lavoro. Chiunque sia il capro espiatorio, i colleghi diventano antipatici e sfrontati nei confronti della vittima prescelta, e così facendo provano un certo sollievo dal loro stress. I tentativi del capro espiatorio di ricucire lo strappo creatosi danno scarsi risultati, e potrebbero addirittura peggiorare le cose. Man mano che le intimidazioni diventano più frequenti e sistematiche, il capro espiatorio si sente sempre più isolato. A questo punto è probabile che la vittima non sia più in grado di affrontare la situazione da sola. Naturalmente non è una novità che il posto di lavoro possa favorire certe animosità, ma molti ricordano che un tempo i colleghi erano più disposti ad aiutarsi. Di rado nascevano queste prepotenze sistematiche. Nel corso degli anni, però, c’è stato quello che un medico ha definito “una generale diminuzione dello spirito di solidarietà e un netto deterioramento del senso di vergogna individuale”. Oggi la gente si fa meno scrupoli a dichiarare apertamente guerra a qualcuno sul posto di lavoro.