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Segnali dal futuro


Visto ieri sera a Torri di Quartesolo. Il film è incalzante, appassionante e suscita più di un brivido gelido lungo la schiena. Il cinema ha sempre flirtato con l’Apocalisse, e questa volta il film possiede una sua coerenza, dato che il regista riesce a farsi prendere sul serio suonando su una nota sola, la più cupa possibile, impreziosita da una bella fotografia tutta giocata su una tavolozza di colori autunnali e crepuscolari. Si insinuano persino alcune deviazioni dalla norma, come la concitata sequenza dell’incidente aereo, tutta camera a mano e zoom improvvisi, o la decisione di accompagnare la sequenza finale con la Sinfonia Numero 7 di Beethoven.