Lievecome l'ariala carezzadella serariempie il bicchieredi bollicinecolorate.Non inseguiròil tuo voltonelle stradenon lo dipingeròsui muridelle case.Spargerò silenzinella nottee griderònel buiola tua assenza.

Oggi ci siamodomani non piùeppure il temposcorre cosìlentonel mio cuorechesembra nonesserciun'altro domani.

Chiudo gli occhie mollemente vedoaleggiare nel ventoneri sudaridi donne afghane.Io forse profetadi sterile individualismoposso intravederetra i veli severiil volto di una donna?no,il senso del dolorebatte all'unisononei nostri stessi cuori.

Mi bastaun sognouna piccola carezza...Nonsedermi sulla luna,e nonvolontariamenteprogrammata,avvitatasul sellinodi un'omologatobenessere.

Centoventitrèpetaliper colorareil mondoed immergersinelle rimedella primavera.

Questo neronel fondo degli occhiche acceca la vistaquesta freccia del cuoreche vuole colpiremutauna pelle sensibilee innocentesi annida al fondodove la storiadivieneuna lontanaparabola.

nudi sul lettoin questa solitudineda cloroformioin questo vago odoredi peli disinfettati,nessun respironeanche una canzone,nient'altroche il profilomarmoreodei nostri corpi,raffigurantile rigiditàdei fiori di plastica....Nessuna emozionese non la falsa penadi queste parole.

Prima di ogni cosagiungonoi soprassaltile menzognedella mentele ragnateleche imbraganosperanze malatesospesead un chiodoinesistente.La discesaè liberaun precipizio,un urlo sordoidentico a se stesso.

Oggi è festa diluna nuova.La parola è grande.Inchiostro il buio della notte.Saluteròla tenera luceche si rinnova.Non macchieròdi tinte scurel'alba dei bambini

prova