storia

PECORE E CAPRONI DI UNA ITALIA ESTEROFILA ED IGNORANTE

Spesso faccio un viaggio fra i vari blogs degli utenti di Libero e mi sono reso conto che sfruttiamo male la liberta' ( presunta dato che tutti sanno cio' che scriviamo o di cui parliamo al cellulare o possono conoscere i nostri sms) che internet ci offre. Viviamo in un momento tragico dell'Europa ed ancor di piu' della nostra Grande Nazione e piu' che inneggiare alla rivolta civile dovremmo fare fronte comune e sperare che Governo ed opposizione si coalizzassero per risolvere o quantomeno tamponare l'attuale crisi. Invece ci troviamo di fronte a scenari tutt'altro che di riunione ma bensi' alle confessioni quasi plateali del centro-sinistra che offre a Berlusconi un salvacondotto se si dimette ( lasciando la Nazione nel kaos perche' anche il peggiore dei governi non dovrebbe mai  essere toccato in certi momenti per evitare di cadere nel buio del nulla e della riorganizzaione che sarebbe pero' auspicabile una volta usciti da questa ampasse di crisi) dimostrando cosi' che la magistratura sia realmente pilotata o comunque molto influenzata da loro infatti la politica non potrebbe mai avere l'autorita' per concedere tali salvacondotti quindi fate voi 2+2 e vedete se fra le tante cose insensate dette dal Cavaliere questa purtroppo non fosse una delle poche vera ed a questo punto svelata inquietando ancor di piu' gli Italiani che sperando in un prossimo cambiamento iniziano ad immaginare un futuro di uno stato di Polizia e di controlli segreti peggio dell'ex unione sovietica.  Io non sono un suo ammiratore ne' tantomeno lo sono della Lega ma di certo ci dovremmo vergognare di tutto il panorama politico italiano ma sempre cercando di imparare che i panni sporchi si lavano in famiglia e non essendo i primi a sputtanarci con il resto del mondo perche' la stampa negli altri stati evita di ingigantire le cose. Ieri hanno arrestato due amici , di cui uno testimone di nozze e collaboratore del premier francese, perche' implicati in un bruttissimo giro di tangenti e di vendita di armi in Pakistan che ha portato il loro utilizzo , anche , contro i soldati francesi stessi e mi pare che questo sia piu' grave delle trans di Marrazzo o della casa di Fini o delle signorine allegre ( presunte ) del Berlsuconi. Vorrei vedere come commentera' la stampa francese, quella italiana, quanto durera' questa tristissima notizia , chi si dimettera' oltr'alpe e se si sentiranno cori di francesi che diranno << certe cose gravi avvengono solo da noi e non nei paesi civili>> come diremmo noi oppure tutto verra' analizzato dalla legge e separatamnete dalla politica francese senza i giornali che remano contro ma fornisocno solo la giusta informazione ?

LA PRIMULA ROSSA

Le vicende del ciclo sono ambientate nel periodo della rivoluzione francese, quando Robespierre e gli altri membri del comitato di salute pubblica seminavano il Terrore tagliando la testa a chiunque si opponesse al loro governo. Sfortunatamente per i tiranni, giunge in Francia una figura misteriosa a capo di una lega che si adopera per il benessere e la salvezza dei deboli, dei perseguitati e degli oppressi. Questo enigmatico personaggio, acclamato dai nobili decaduti e dai "nemici della repubblica", firma le sue imprese con uno stemma molto particolare: un piccolo fiore scarlatto; per questo motivo è ormai conosciuto da tutti come la «Primula Rossa».

Nessuno può immaginare che dietro la maschera del valoroso e impavido eroe, che si fa beffe del nuovo governo francese, si nasconda la figura del nobile inglese sir Percy Blakeney, «damerino incipriato» fedele amico del principe di Galles. La Primula è il classico eroe orgoglioso, coraggioso e con «gli occhi che sciolgono il cuore». Inoltre, la "Primula" è un riuscito, oltre che raro, esempio di eroe "reazionario", fiero oppositore della barbarie rivoluzionaria nel nome dell'Ancien Régime.

L'IDRA DI LERNIA contro Intensa_mente Ercolina

Aveva nove teste di serpente, di cui la centrale era immortale. Secondo altre versioni tuttavia ne aveva 50 e tutte d'oro. Il corpo era di un drago gigantesco e senza ali. Qualsiasi testa venisse tagliata, subito ne rispuntavano due. Il sangue e il fiato dell'Idra erano veleno mortale. Tu! Donna ammaliatrice ti crogiuoli delle attenzioni e delle sfide dei tuoi cortigiani ma sappi che prima o poi  come novella figlia di Ercole vorraio o dovrai ma magari vorrai ripetere l'immane fatica e le taglierai una ad una pur non sapendo che per ogni testa espiantata ne crescono due . Allora con una torcia infuocata dopo ogni taglio farai bruciare e coagulare il sangue evitando il pericoloso sdoppiamento ma sappi che la testa centrale e' immortale e rimarra' solo Lei. Da affrontare a mani e corpo nudi, armata solo con la tua belta' , intelligenza, sensualita' e voglia di piacere , abbandonandoti finalmente all'unica Fiera che merita la lotta con Te ed inizando la pugna che dall'alba al tramonto e dal tramonto all'alba ti fara' sudare , gemere e tribolare fino a riposare l'uno sul corpo dell'Altra in riva al mare o sotto l'Etna fumante del piacere cui ha assistito.

INTENSA_MENTE

Sonetto XVII

Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.

T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.

T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

~ Pablo Neruda

UN UTENTE DI LIBERO MI HA DATO UNA IDEA PER UN POST ED ALLORA DARO' SPAZIO A QUASIMODO

DOVREMMO PRENDERE PER IL FUTURO SOLO CIO' CHE DI BUONE OFFRE IL PASSATO E CORREGGERE IL RESTO.

UOMO DEL MIO TEMPO.

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore