Quello che vorrei...

Sonetto 44


Se pensier fosse la mia carne stancal'empia distanza non m'arresterebbe, saprei arrivare, gli spazi nnientando,dai limiti del mondo fino a te.Invano allor calpesterei le landepių remote dal luogo che ti serra:mari e terre il pensier rapido varca e,dov'esser vorrebbe, pensa ed č.Pensar m'uccide che pensier non sonoper balzarti in un lampo, se mi manchi; ma d'acqua e terra son fatto, e con doglia devo aspettare quel che al tempo piace: e sė tardi elementi non mi dannoche il loro pegno, lacrime pesanti. William Shakespeare