PRINCIPESSA SI NASCE

Post N° 158


Ieri, approfittando del week end un po’ più lungo e della bella giornata di sole, ho colto l’occasione per andare a trovare la mia amichetta preferita.
Non abitiamo particolarmente lontano, una mezz’oretta di macchina appena, ma quel tanto che basta per passare da una provincia all’altra. Normale, quindi che lungo il percorso effettuato si incontrino i 2 cartelli blu che segnalano la fine di una provincia e l’inizio di un’altra. E tutte le volte che li vedo ho sempre la stessa sensazione: all’andata farfallio allo stomaco vedendo il nome della mia provincia barrato, e al ritorno la parola “casa” che si affianca alle lettere “benvenuto nella provincia di…”. Un po’ la stessa sensazione che provo quando torno dal mare e vedo “liguria” barrato e il cartello “piemonte” che si avvicina… CASA… Così ieri, per strada, riflettevo su quanto io sia legata alla mia città se basta così poco per accendere queste sensazioni… pensare che di difetti ne ha tanti, che sono una delle prime che se qualcosa non va se ne lamenta… ma non ho mai pensato di trasferirmi, almeno non seriamente… ho sempre preferito “pendolare”, anche quando lo studio, il lavoro o gli affetti mi hanno portato in altre città… sapere di poter tornare nella mia cittadina, più piccola, più intima, più a misura di persona, mi ha sempre dato la forza di sopportare tutti i disagi che il viaggiare in treno comporta… E continuo a chiedermi come facciano gli altri, ad accettare di spostarsi in un altro posto… pensare che di amiche che per “amore” si sono trasferite ne ho tante! La maggior parte di loro si è solo spostata di qualche km, nella città successiva, ma io non credo che ce la farei, per quanto le altre cittadine siano altrettanto carine e vivibili… Perchè qui c’è CASA MIA, i miei affetti, i miei ricordi… Ecco, credo che il punto sia proprio questo: i miei ricordi sono qui, quindi le mie radici sono qui…Persino il Cavaliere Senza Macchia e Senza Paura continua a ripetermelo: “Tu sei troppo legata al passato e quindi non vivi il presente!”So che ha ragione, ma alcuni modi di essere proprio non si cambiano: io sono fondamentalmente una persona insicura e quindi ho bisogno di sapere di avere un rifugio, un posto dove so che sto bene, che mi aspetta…  Ho patito anche solo andare a vivere da sola, nonostante io abbia cambiato solo casa e non città… Ed ero ben convinta della scelta che ho fatto e ne ero altrettanto felice, però abituarmi ai nuovi suoni, ai nuovi odori, … non è stato facile! Niente alberi di fronte alla finestra, niente cinguettio dei passeri la mattina presto, niente canti della vicina mentre cucina, niente passi conosciuti nel porticato sotto la mia stanza nel silenzio della notte…Solo ora, a distanza di 2 anni, mi sono veramente abituata alla nuova abitazione: al posto del cinguettio dei passeri il tubare dei colombi, al posto del cantare della vicina le chiacchiere della padrona di casa, l’abbaiare del cane dei vicini, la porta di ingresso del palazzo che sbatte, i passi nel cortile anziché nel porticato…E solo ora, a distanza di 2 anni, inizio a considerare veramente casa mia anche questa dove vivo e non solo la casa dei miei genitori (che badate bene continua ad essere “casa mia”!). Insomma, sono lenta nell’adattarmi: lo faccio, a volte anche volentieri, ma ciò non toglie che per me questo sia estremamente faticoso… e quindi se posso evitare lo faccio!  Ecco: questi sono i pensieri che hanno accompagnato il mio viaggio in macchina di ieri!La conclusione? Che forse quando viaggio è meglio se tengo la radio accesa!