PRINCIPESSA SI NASCE

LA COMMESSA DEL NEGOZIO


È una ragazza giovane, appena diplomata, che ha deciso che la sua strada potrebbe essere quella di commessa in un negozio, indipendentemente dal tipo di studi appena terminato e, soprattutto, indipendentemente dal tipo di negozio (e di articoli venduti dallo stesso) dove andrà a lavorare. La proprietaria del negozio è contenta della scelta che ha fatto perché la commessa sembra essere la classica brava ragazza, si veste in modo sportivo ma non eccessivo, sembra essere intraprendente , avere voglia di lavorare e apparentemente è interessata ad imparare il mestiere.
 Tutti buoni presupposti ma…C’è sempre un ma dietro l’angolo, anzi più di uno!
 cliente particolarmente elegante e signorile: viene servita dalla padrona del negozio, compra una quantità esorbitante di articoli e, con cortesia, si avvia alla porta salutando tutti i presenti; la commessa le risponde utilizzando una tipica espressione dialettale
; la signora in questione alza un sopraciglio, ma fa finta di niente e se ne va; la padrona del negozio rimane un po’ allibita (alcune espressioni vanno bene con persone di una certa età, ma con quel tipo di cliente proprio no!) ma pensa: “in fondo la ragazza è stata cortese, bisogna solo spiegarle alcune cose…” una cliente sta scegliendo tra diversi articoli e commenta: “mmm… questo è proprio bello, l’unica cosa che mi frena un po’ è il prezzo….” e la commessa replica: “ha ragione, signora! Certo che è proprio caro!”
Ottima tecnica da venditore!
 una cliente le chiede 3 metri di una determinata stoffa, faccia perplessa della commessa che dopo alcuni istanti esclama:” Mi dispiace, signora, ma non gliela posso proprio vendere!” A quella frase la padrona del negozio interrompe quello che sta facendo e accorre in suo aiuto: “Perché non puoi vendergliela?” e la commessa replica: “il metro per misurare è lungo solo un metro (arrrrrrguta!), ma la signora mi ha chiesto 3 metri, non possiamo darglieli…”In effetti, non fa una piega…
 Inutile dire che la commessa ha terminato le sue 2 settimane di prova e poi le è stato consigliato, con tatto e delicatezza, di provare con un lavoro diverso… chissà se ha capito di non essere portata per questo mestiere!