BDsM

Il lato Oscuro della forza.


Lo psicanalista maggiormente interessato a questo aspetto mancante in psicoterapia del BDsM è Carl Jung. Il BDsM può venire immaginato come la coltivazione di ciò che Jung definiva "l'Ombra". Il lato oscuro, inconscio della psiche che egli considerava non come malato bensì come essenziale parte della mente umana. L'ombra è il tunnel, il canale o il tramite per raggiungere i più profondi, più elementari livelli della psiche. Scendendo in questo tunnel, superando le difese dell'ego, ci si sente sempre più ridotti e degradati. Di norma, tendiamo a trattenere l'ombra sotto il controllo dell'ego. Abbracciando l'ombra, al contrario, raggiungiamo un profondo senso di auto-consapevolezza, auto-accettazione e una più ampia percezione di essere vivi. L'ombra come la descrive Jung implica forza e passività, orrore e bellezza, potere e impotenza, rettitudine e perversione, infantilismo, saggezza e follia. L'esperienza dell'ombra è umiliante e talvolta spaventosa essendo una riduzione della vita ai suoi fattori essenziali, e quindi anche dolore, sofferenza, impotenza e umiliazione. La sottomissione al dolore masochista, la perdita del controllo e l'umiliazione (e, di converso, la dominazione) servono ad abbracciare la nostra ombra invece che a negarla. Il risultato è il raggiungimento di uno stato di vita interiore in grado di accettare e abbracciare ogni aspetto di noi stessi e di permetterci di vivere con maggiore consapevolezza del nostro vero io. Si deve necessariamente riesaminare il rapporto dominazione/sottomissione per vederla non più come una patologia bensì come uno strumento salutare per la resa di meccanismi di difesa prefissati, abbandono del controllo a qualcosa o qualcun altro percepito come "più potente" di noi stessi, trovare libertà dalla persuasiva e continua pressione a coltivare, rafforzare e imporre il nostro io, trovare sollievo dal continuo dover compiere scelte e decisioni, dilettarsi in un sano processo di elaborazione delle fantasie, e per l'esplorazione delle zone più oscure della nostra personalità. Inoltre, molti sub parlano del raggiungimento di uno stato di perdita di coscienza di sé (subspace) che descrivevano come estasi, in cui l'individui trascende i limiti della sua vita normale e cessa di essere consapevole di se stesso in termini ordinari. Una barzelletta della professione medico-psichiatrica è che si continua a cercar di "curare" un sistema di pensiero e comportamento che arricchisce e anima la vita di così tante persone. Il continuo definire "patologico" il BDsM tenendolo nel DSMIV come psicopatologia e i tenativi di molti psicologi di curare i Master/Mistress ed i sub è in parte responsabile della continua vergogna, dell'isolamento e del basso livello di autostima che queste persone creative, coraggiose e spontanee che desiderano riappropriarsi della dignità di scegliere la propria forma di vita.