RELI JOHN

LA "31 OTTOBRE" CONTINUA A MARTELLARE


e-mailIl 23 settembre a Roma si è tenuto un convegno promosso dall'associazione di area evangelica "31 ottobre". E' stata l'occasione per ribadire una proposta su scuola e pluralismo religioso.Allego il comunicato del NEV. Che cosa ne pensate? Roma (NEV), 27 settembre 2006 -“Nuove prospettive per una scuola pluralista in una società multiculturale”. Questo il titolo del convengo promosso dall’Associazione “31 Ottobre per una scuola laica e pluralista”, che si è tenuto il 23 settembre a Roma. Tra i relatori Fulvio Ferrario, docente della Facoltà valdese di teologia di Roma, Brunetto Salvarani, direttore di CEM-mondialità, Anna Grazia Stammati, presidente del Centro Studi sulla scuola pubblica, Antonia Sani, coordinatrice di “Scuola della Repubblica”. Per Ferrario “la laicità che sottende una società pluralista è, in primo luogo, neutralità, ma riempita di contenuti positivi: è, contro ogni retorica della diversità, scommessa di convivenza di visioni del mondo non solo differenti ma incompatibili”. La laicità, in questa prospettiva, è una “precondizione”, anche se deve essere continuamente difesa e riaffermata, e il compito delle chiese è di inserirsi tra la legge e le convinzioni religiose, occupando l’unico spazio consentito: quello della testimonianza. Nella sua riflessione sull’educazione al pluralismo religioso, Brunetto Salvarani ha notato il profilarsi di una stagione nuova che si muove tra gli estremi di una “bulimia del sacro” e di “rigurgiti di laicismo”. Gli ostacoli ad una seria pratica interculturale, che è la nuova “normalità” dell’educazione, sono da un lato il cattolicesimo concepito come “religione civile”, dall’altro l’ossessione identitaria che contagia le fedi, come nel controverso caso dell’ora di religione islamica. Anna Grazia Stammati, si è dichiarata pessimista su un cambiamento al vertice dell’istruzione, per affrontare e dare risposte organiche alla sfida dell’integrazione.Antonia Sani, ha analizzato la semantica della laicità come valore e come metodo scorgendone un elemento caratterizzante nell’opporsi a qualunque potere autoritario ed escludente, in primis quello religioso. L’Assemblea dell’associazione “31 Ottobre” si è tenuta il giorno seguente sempre a Roma e ha rieletto alla presidenza Nicola Pantaleo e ampiamente riconfermato il Comitato direttivo. E’ stato approvato un odine del giorno in cui si “saluta con molto favore la dichiarazione del presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane e quelle analoghe del presidente della FCEI, del Sinodo valdese e metodista, che pongono con forza l’esigenza del superamento dell’insegnamento della religione cattolica (IRC), da sostituire con un insegnamento laico di religioni nella storia, una posizione che l’Associazione ‘31 ottobre propugna fin dal suo sorgere”. Si afferma inoltre che “il pluralismo è il lievito di ogni democrazia, un principio ribadito peraltro in vari articoli della Costituzione, un valore da salvaguardare contro ogni tentazione di egemonia confessionale, un fondamento del necessario dialogo paritario tra le culture e le fedi che nella scuola pubblica trova una sede ideale per esprimersi nella convivenza dialettica dei diversi attraverso la costruzione di una razionalità comune, nell’arricchimento dello scambio, nell’accoglienza e conoscenza reciproche”.Fondata a Roma nel 1999 nell’ambito della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), l’”Associazione 31 Ottobre” prende il nome dalla “festa della Riforma” che si celebra il 31 ottobre per ricordare “l’inizio” della Riforma protestante. Non si tratta di un’associazione confessionale (solo per evangelici) né di categoria (solo per insegnanti), ma di un’associazione aperta a tutti coloro che, operatori scolastici a titolo diverso, studenti, semplici cittadini, ne condividano gli obiettivi: difendere e promuovere nella scuola e nella società italiana una cultura laica e pluralista; promuovere ad ogni livello l’incontro fra pluralità di culture e religioni. [fonte: NEV]Web: Associazione 31 ottobre