RELI JOHN

IL PULPITO SOTTO LA CAMPANA DI VETRO


e-mailNei giorni scorsi ho letto una tesi di dottorato dedicata a Johannes Christiaan Hoekendijk (1912-1975), teologo riformato olandese che svolse un ruolo significativo nel rinnovamento della teologia della missione.In una nota del libro ho trovato un brano che vi propongo. Hoekendijk cita l'esempio riferito da un reduce russo (ortodosso) che, tornando in patria, descriveva così le sue impressioni sulle chiese occcidentali:"C'è un predicatore che parla da dietro il pulpito. Noi non lo capiamo. Un coperchio di vetro è stato collocato sopra il pulpito. Questo smorza ogni suono. I nostri contemporanei stanno ritti intorno al pulpito. Essi pure parlano, chiedendo aiuto. Ma dall'interno questo non è inteso. Il coperchio di vetro smorza ogni suono. Così... noi vediamo l'uno e l'altro parlare, però non ci capiamo!".L'immagine, un po' surreale, mi piace. Il dialogo tra le persone di chiesa e la gente (a volte) è ostacolato da una barriera invisibile che rende impossibile la comunicazione. I chierici (spesso) vivono in un mondo che è lontano anni luce da quello delle persone normali; parlano una lingua - l'ecclesiastichese - che è fredda e difficile da intendere. E la gente vive, soffre, sogna, fatica, riflette... A volte vorrebbe dire al prete o al vescovo quello che pensa, ma questa è una cosa difficile!!!