In Italia il mese di Ramadan finisce lunedì 23 ottobre con la festa di 'Aid al-Fitr. Vale la pena leggere l'articolo di Francesca Gonzato sull'Espresso dell'11 ottobre scorso: “Il diario di una giornata di Ramadan. Dall'alba al tramonto senza acqua né cibo”.Ecco il racconto di un tunisino che vive e lavora a Bolzano ed è in Italia da 18 anni:Hamam vive in via Sassari con la moglie Faten Ben Rhouma, sposata in Tunisia, una signora gentile con un senso accurato dell’ospitalità. Hanno quattro figli, Youssef, Ibrahim e Mohammed (di 8, 6 e 4 anni) e Mariam, sette mesi, bambina desiderata a lungo. I tre maschi parlano italiano a macchinetta (sono nati qui) e arabo, quando il padre si distrae prendono il telecomando e cambiano canale. Dalle emittenti satellitari arabe si passa ai cartoni animati su Raidue, meglio se «Tom & Jerry». Digiunano solo il padre e la madre, per i bambini è ancora presto, spiega Hamam: «I maschi incominciano verso i 13-14 anni, le ragazze un po’ prima. Ho pensato di abituare un po’ Youssef e così durante questo ramadan osserva qualche ora di digiuno, per avvicinarsi un po’ alla volta». [...] Digiuno significa, chiarisce Hamam, «non mangiare, non bere, non fumare, non avere rapporti sessuali». Alle 19 Faten Ben Rhouma chiama a raccolta i bambini e mette in tavola la cena. Zuppa d’orzo, cous cous, dolci di mandorle. «Lo so cosa si dice in giro: “di notte quelli si abbuffano”. A parte tutto, per il fisico sarebbe devastante passare da zero a troppo». Arrivato ai suoi 37 anni Hamam racconta, «sono abituato, non mi pesa», ma per questo mese speciale ha coniato la definizione di «scuola del digiuno: la fame ti mette alla prova, cambia il tuo umore. E’ bello imparare a tenere sotto controllo questi tuoi aspetti». Leggi l'articolo integrale sul sito della Rivista di Religione.
FINE DEL RAMADAN
In Italia il mese di Ramadan finisce lunedì 23 ottobre con la festa di 'Aid al-Fitr. Vale la pena leggere l'articolo di Francesca Gonzato sull'Espresso dell'11 ottobre scorso: “Il diario di una giornata di Ramadan. Dall'alba al tramonto senza acqua né cibo”.Ecco il racconto di un tunisino che vive e lavora a Bolzano ed è in Italia da 18 anni:Hamam vive in via Sassari con la moglie Faten Ben Rhouma, sposata in Tunisia, una signora gentile con un senso accurato dell’ospitalità. Hanno quattro figli, Youssef, Ibrahim e Mohammed (di 8, 6 e 4 anni) e Mariam, sette mesi, bambina desiderata a lungo. I tre maschi parlano italiano a macchinetta (sono nati qui) e arabo, quando il padre si distrae prendono il telecomando e cambiano canale. Dalle emittenti satellitari arabe si passa ai cartoni animati su Raidue, meglio se «Tom & Jerry». Digiunano solo il padre e la madre, per i bambini è ancora presto, spiega Hamam: «I maschi incominciano verso i 13-14 anni, le ragazze un po’ prima. Ho pensato di abituare un po’ Youssef e così durante questo ramadan osserva qualche ora di digiuno, per avvicinarsi un po’ alla volta». [...] Digiuno significa, chiarisce Hamam, «non mangiare, non bere, non fumare, non avere rapporti sessuali». Alle 19 Faten Ben Rhouma chiama a raccolta i bambini e mette in tavola la cena. Zuppa d’orzo, cous cous, dolci di mandorle. «Lo so cosa si dice in giro: “di notte quelli si abbuffano”. A parte tutto, per il fisico sarebbe devastante passare da zero a troppo». Arrivato ai suoi 37 anni Hamam racconta, «sono abituato, non mi pesa», ma per questo mese speciale ha coniato la definizione di «scuola del digiuno: la fame ti mette alla prova, cambia il tuo umore. E’ bello imparare a tenere sotto controllo questi tuoi aspetti». Leggi l'articolo integrale sul sito della Rivista di Religione.