Chi sono
Mi chiamo Giovanni Giuranna. Sono un insegnante di religione cattolica in servizio presso l'I.C. Salvatore Quasimodo (15 ore) e la S.M.S. Via Moscati-Mameli (3 ore) di Milano.
Reli John è un blog rivolto agli alunni (e alle loro famiglie) su cui pubblico i materiali e gli strumenti di approfondimento proposti durante l’anno scolastico (testi, brevi video, link di approfondimento, ecc...).
Per contattarmi: e-mail
« L'IMBARAZZO E LA FIEREZ... | OGGI E' LA FESTA DELLA RIFORMA » |
Sul Corriere della Sera del 26 ottobre scorso ho letto un bell'articolo di Claudio Magris nel quale egli richiama il concetto corretto di Tradizione ecclesiale (con la T maiuscola) contro l'interpretazione riduttiva e caricaturale dei cosiddetti tradizionalisti.
Per sostenere la sua tesi Magris cita il saggista e poeta Rodolfo Quadrelli, secondo il quale la tradizione viene “negata e vilipesa dai tradizionalisti che guardano al passato e solo al passato, come se lo spirito cristiano-cattolico si fosse esaurito dopo i primi secoli di vita della Chiesa e dunque quest'ultima non avesse successivamente più nulla da dire e potesse solo ripetersi. La Tradizione, egli diceva, è la creatività spirituale della Chiesa che non perde mai la sua freschezza sorgiva e la sua vitalità, bensì si accresce di continuo, senza rinnegare nulla del passato, ma aprendosi al presente e al futuro e rispondendo alle sempre nuove esigenze della storia dell'uomo, inserendole e integrandole nella sua unità e nella sua continuità. Il tradizionalista che si ferma al passato nega e offende la Chiesa e la sua cattolicità ovvero universalità, perché la considera di fatto una morta reliquia”.
E verso la fine dell'articolo Caudio Magris offre una bella ed efficace descrizione della laicità, che non ha nulla a che fare col laicismo vecchia maniera (ancora molto diffuso).
"La laicità non si contrappone alla religione e alla Chiesa, ma è la capacità di distinguere ciò che è oggetto di fede da ciò che è oggetto di dimostrazione razionale, ciò che compete allo Stato e ciò che compete alla Chiesa. Essa si contrappone al clericalismo intollerante come al laicismo intollerante; veri laici sono stati sia credenti e praticanti, quali ad esempio Jemolo, sia non credenti e non praticanti”.
Scrive ancora Magris: “Che il cristianesimo e, in Paesi come l'Italia, il cattolicesimo, costituiscano un punto fondamentale di riferimento anche per i non credenti e i non praticanti è ovvio, perché la Scrittura è, insieme alla tragedia greca, il più grande sguardo gettato nell'abisso della vita ed è una linfa e radice essenziale dell'universalità umana e della nostra civiltà in particolare”. Ma nessuno, secondo il critico triestino, “nè i «teocon» né chi la pensa all'opposto, possono pretendere di tirare Dio dalla loro parte”.
![]() |
Menu
Istruzioni per l'uso
Seleziona la tua classe tra i "tags" qui sotto.
Il primo "post" che compare è l'ultimo pubblicato in ordine di tempo.