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Gli scroccafusi


Nelle Marche non è Carnevale senza scroccafusi. Sono delle palline di pasta lessate in acqua bollente e poi fritte, spolverate di zucchero e bagnate con alchermes. Le radici di questa ricetta sono antiche e legate al mondo rurale. Ancora oggi si tramanda di generazione in generazione seguendo fedelmente l'antica procedura. Sono croccanti e  non a caso il loro nome deriva dal suono dello scrocchiare di questi dolci sotto i denti al momento dell'assaggio. Sono tipici della zona del maceratese e in altre zone delle Marche cambiano nome: ad Arquata del Tronto sono chiamati "stummeri"  e ad Osimo e dintorni erano detti "cecetti" per la loro dimensione alquanto ridotta. Un avvertimento: secondo un'antica superstizione maceratese, se un estraneo entra in cucina mentre la massaia è intenta a prepararli, questi dolci non riescono bene.
Ingredienti: 500 g circa di farina5 uova150 g di zucchero2 cucchiai d'olio,4 cucchiai di mistràscorza grattugiata di 1 limonestrutto od olio per friggerealchermeszucchero Preparazione: Preparate un impasto con la farina, le uova, lo zucchero, l'olio ed il mistrà, senza dimenticare di aggiungere la scorza grattugiata di un limone. L'impasto dovrà risultare malleabile a tal punto che sarete in grado di formare degli "gnocchi" di pasta grandi più o meno come dei mandarini. Portate a bollore una pentola d'acqua e gettatevi tre o quattro alla volta questi agglomerati di pasta. Divideteli con una paletta di legno mentre cuociono per circa uno o due minuti. Scolateli con una schiumarola ed incidete nel centro una croce. Fateli asciugare su un canovaccio tenendoli coperti. Avete due opzioni: friggerli o cuocerli al forno. Se decidete per la prima potete utilizzare dell'olio per friggere o dello strutto, avendo cura di farli asciugare su un panno assorbente dopo la frittura che deve avvenire molto lentamente  a fiamma bassa. Se decidete di farli al forno dovete farli cuocere per almeno 30 minuti a 150°C. In entrambi i casi, dovrete cospargerli di zucchero ed alchermes o con del miele caldo.