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Post N° 69


             NOTTI BIANCHENella Primavera del Botticelli – rappresentazione universalmente nota della ricchezza della natura – i botanici hanno riconosciuto più di cinquecento specie di piante e fiori selvatici. Citazione a parte, chi si reca sul nostro lungomare nel corso dell’anno e non solo dopo le sistemazioni pre-estive può vedere la varietà e l’abbondanza di flora spontanea ed il suo positivo interagire con i manufatti recenti e col verde  impiantato. Con la manutenzione le erbacce vengono rimosse per una sistemazione “a prato inglese” con l’erba rasata che gira intorno alle palme, alle siepi ed agli arbusti.    Di recente il personale idraulico-forestale dell’AFOR ha eseguito un apprezzabile intervento di pulizia,  indispensabile per lo stato di abbandono in cui versava l’intera area del lungomare, ma la cura del verde e degli spazi comuni deve uscire dall’emergenza che ad ogni estate si ripresenta con i costi conseguenti. Per l’estensione e la particolarità della zona - esposta al vento ed alla salsedine – non è pensabile una cura delle aiuole nell’ottica del giardino o della villetta, ed una conduzione “sostenibile” dovrebbe partire dall’ineludibile confronto con la natura del luogo. I migliori custodi – durante tutto l’anno - potrebbero essere i concessionari delle aree per i quali il lungomare è un’opportunità di lavoro e di reddito e riteniamo ad essi la gestione possa essere affidata nell’ambito delle concessioni.    Sulla spiaggia insistono i resti dei muri eretti in tempi non remoti. Questi autentici ruderi si presentano come contraltare alle finte torri ed all’anfiteatro a mare. Non è possibile rimuoverli, ma basterebbe rivestirli con uno strato di graniglie colorate di cemento  e lisciare le superfici per avere delle forme scultoree a ricordo di un recente passato in cui si è ritenuto di poter piegare la natura fermando il mare con un muro. L’idea si ricollega a varie esperienze di Land art che tendono a creare momenti di esame e di attenzione su fatti ed eventi significativi dei luoghi. Una certa parte della ricerca (artistica, architettonica,  musicale ed anche medica) si ispira ad una riscoperta, analisi e ludica riproposta di cose e risorse dimenticate o desuete, in Europa ed in America gli esperti di paesaggio si confrontano in mostre e concorsi sulle piante selvatiche finora considerate da rimuovere ed a Gibellina il terremoto è ricordato da una quantità di cubi di cemento addossati su una collina.    Esperienze del genere attivano la sensibilità dell’opinione pubblica sui temi ambientali, della conservazione e della memoria ed oggi, anche per esse, gli interventi risultano più efficaci se derivanti da capacità di inserimento e continuità con l’ambiente preesistente.    Qualche sera fa il lungomare è rimasto al buio. Gli avventori non hanno gridato al disagio ma, contenti, sono tornati “a riveder le stelle” ed una spettacolare volta celeste altrimenti oscurata dalla luce dei lampioni. La sera del 10 agosto basterà spegnere le luci per una notte bianca di stelle cadenti e di falò sulla spiaggia.                                                                                                Ilario Genovese