Creato da progettoeternity il 05/05/2010
 

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guarire dal cancro si può e raggiungere l'eterna giovineezza

 

 

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Guarire dal cancro si può (progetto eternità)

Post n°21 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da progettoeternity

 


Proantocianidine


Le Proantocianidine vengono usate In patologie edematose linfatiche o legate ad insufficienza venosa profonda, per contrastare l'infiammazione da stasi o da successiva sovrainfezione batterica e per normalizzare la permeabilità dei vasi linfatici e venosi garantendone l'integrità endoteliale.
Recentemente l'attenzione dei ricercatori si è appuntata, per le loro caratteristiche antimicrobiche, antiinfiammatorie ed antiossidanti su una serie di composti bioattivi (fenoli ed acidi organici) chiamati proantocianidine. Le proantocianidine possono essere estratte ad esempio, dai semi dell'uva (GSPE), dai frutti di bosco, dalle geraniaceae ed hanno dimostrato notevoli proprietà terapeutiche, per altro già sfruttate dalla medicina tradizionale (Maldonado D et al. J Agric Food Chem 2005;53).
Sono stati messi in luce diversi meccanismi di azione che possono spiegare le proprietà di queste molecole: per quanto riguarda l'attività antimicrobica è ben documentato il ruolo ricoperto dalle proantocianidine nel contrastare il fenomeno dell'aderenza batterica alle superfici epiteliali ed endoteliali, fenomeno che costituisce il prerequisito fondamentale per lo sviluppo dei processi di colonizzazione ed infezione da parte di numerosi patogeni (Puupponen R et al. Appl Microbiol Biotechnol 2005; 67).
Inoltre questi composti sono degli eccellenti antiossidanti: impediscono la perossidazione delle fosfatidilcoline di membrana, preservando l'integrità della parete di cellule endoteliali ed epiteliali, neutralizzano effettivamente i radicali liberi circolanti (test DPPH) ed inibiscono la ossidazione delle LDL (Vuorela S et al. J Agric Food Chem 2005; 53).
La loro attività antiossidante, in termini di potenza, è confrontabile in vitro con quella di resveratrolo ed acido ascorbico (Maldonado D et al. J Agric Food Chem 2005; 53)
Le proantocianidine possiedono poi una marcata attività antiinfiammatoria assolutamente paragonabile a quella esplicata dall'acido acetilsalicilico (Subarnas A et al. Phytomedicine 2000; 7).
Si comprende quindi perché questa classe di composti è stata ed è utilizzata in clinica, sfruttando le già descritte attività antinfiammatorie, vasoprotettrici ed antimicrobiche (Martin Argon S. et al. Phytother Res 1998;12 suppl.I), in patologie edematose linfatiche o legate ad insufficienza venosa profonda, per contrastare l'infiammazione da stasi o da successiva sovrainfezione batterica e per normalizzare la permeabilità dei vasi linfatici e venosi garantendone l'integrità endoteliale.

Il Picnogenolo:
Si tratta di una miscela di bioflavonoidi (proantocianidine) estratti dalla frutta, dalla verdura e da altre piante come ad esempio il Tè verde, la Vite vergine, i semi d'uva e soprattutto la corteccia di Pino marittimo.
I picnogenoli si sono dimostrati anche 30 volte più potenti della vitamina C, vitamina E e betacarotene nel combattere i radicali liberi, nell'impedire danni alla membrana cellulare e DNA e nell'impedire la perossidazione lipidica.
L'uso sinergico con vitamina C, E e betacarotene porta ad un potente mix antiossidante.
I composti presenti nel Picnogenolo appartengono alla famiglia chimica dei polifenoli ed in particolare alla classe dei flavonoidi.
E contenuto in elevate quantità anche nei semi di uva.
Questi composti hanno una potente attività antiossidante. In particolare gli acidi fenolici sono in grado di contribuire alla regolazione del tono muscolare delle arterie e quindi al loro calibro, possono anche partecipare al processo di stimolazione della bile dal fegato alla cistifelia favorendo la digestione e l'eliminazione delle tossine.
Gli acidi caffeico e ferulico presenti nel Picnogenolo possono contribuire alla riduzione della formazione di nitrosamine. Inoltre l'acido caffeico agisce da epatoprotettore nei casi di intossicazione dovuta all'esposizione a sostanze tossiche come i solventi chimici e inibisce la formazione di leucotrieni che sono tra i m ediatori più importanti delle reazioni allergiche e infiammatorie acute.
Ha effetto antiossidante nei confronti dell'anione superossido, inibisce la perossidazione lipidica, inibisce l'enzima xantina ossidasi (che fa formare l'anione superossido).
Le proantocianidine oligomeriche bloccano l'intero processo a due livelli: impedendo la formazione di composti contenenti ossigeno attivo e limitando direttamente l'attività enzimatica.
Portano ad un notevole rinforzo dei capillari. Hanno mostrato di avere una azione antimutagenica pari al 65% , è quindi razionale l'uso in malattie degenerative come disturbi cardiovascolari e proliferazioni cellulari invasive.
Sono usato contro insufficienza venosa periferica, fragilità capillare, prevenzione e trattamento di malattie cardiovascolari, stimolazione del sistema immunitario.
Nell'insufficienza venosa pare siano sufficienti anche 30mg al giorno 2 volte al giorno; nei disturbi visivi anche 300mg 2 volte al giorno; come antiossidante per un uso a lungo termine anche 45mg 1-2 volte al giorno.
Il picnogenolo è risultato praticamente privo di tossicità acuta e a lungo termine per via orale nei ratti e nei topi; non ha presentato effetti collaterali.
In uno studio, ad alcuni topi calvi, è stato fornito estratto di succo d'uva. Si sono ricoperti di peli quasi come quelli cui era stato dato il minoxidil.
Secondo gli esperti dell'Università dell'Arizona (USA) è tra gli integratori migliori per la salute del cuore. Infatti è stato somministrato per 3 mesi ad un gruppo di volontari che soffrivano di diabete ed ha ridotto il colesterolo cattivo (LDL) del 12% e la glicemia (livello di zuccheri nel sangue) di circa il 17%.
Pare che questo estratto di pino blocchi l'attività di alcuni enzimi che scompongono i carboidrati e che rallenti il passaggio degli zuccheri nel sangue.
Affinché sia davvero efficace, l'integratore deve contenere il 90% di proantocianidine (la categoria di antiossidanti a cui appartiene il picnogenolo).

Il picnogenolo è un prodotto che deriva dalla corteccia dell'albero di Pino Francese (Pinus pinaster). L'estratto della corteccia di questa specie di pino contiene composti noti come flavonoidi, procianidine, e proantocianidine che si possono ritrovare anche nell'uva e nel cacao Sebbene non sia completamente provato, viene usato in tutta l'Europa come integratore alimentare per proteggere le cellule nervose, aumentare l'attività degli spermatozoi, aumentare le funzioni tissutali, diminuire la pressione sanguigna, e alleviare i sintomi dell'asma. Il picnogenolo ed altre proantocianidine sono in fase di studio per quanto riguarda le loro capacità come anti-ossidanti, anti-infiammatori, e anti-coagulativi
Il picnogenolo ha la capacità di indurre l'apoptosi e di rallentare la proliferazione cellulare in vitro in cellule leucemiche, cellule cancerogene della mammella e delle ovaie. Una mistura derivante dalla corteccia di un albero della stessa famiglia, il pino piccolo di Taiwan (Pinus morrisonicola), ha mostrato proprietà curative in vitro nei confronti di cellule leucemiche In un altro studio, il picnogenolo è stato applicato sulla pelle di topi prima di esporli a raggi ultravioletti. I ricercatori hanno osservato una diminuzione dell'insorgenza di cancro della pelle nei topi trattati con la lozione contenete picnogenoloTale estratto naturale è stato riconosciuto come un efficace anti-ossidante e per la sua attività di prevenire l'attivazione dell'NFkappaB, un fattore di trascrizione che in molti casi è sovra-attivo nelle cellule cancerogene. La maggior parte degli studi dedicate al picnogenolo e alle proantocianidine sono rivolte allo studio delle loro attività come chemiopreventivi.
-Nei tessuti sani esiste un equilibrio fra la generazione di nuove cellule attraverso i processi di divisione cellulare, e la perdita di cellule con la loro morte. Le cellule "vecchie" si deteriorano con il passare del tempo, e vengono eliminate attraverso il processo di morte programmata a termine o apoptosi. L'apoptosi è un processo molto regolato, durante il quale il genoma cellulare si rompe, la cellula si frammenta in piccoli pezzettini, e questi vengono metabolizzati dalle vicine cellule fagogitarie, che ripuliscono il sistema. Questo processo è necessario e fondamentale per la nostra sana sopravvivenza. All'interno del ciclo cellulare ci sono dei "sistemi di difesa" che premettono l'identificazione e l'eliminazione delle cellule che si stanno riproducendo in maniera aberrante. Questi sistemi di controllo sono in grado di prevenire lo sviluppo di un sistema tumorale. Le cellule cancerogene che sfuggono a questi controlli, acquisiscono la capacità di evitare i segnali che indurrebbero la morte delle stesse, a causa dei loro comportamenti anomali. Riuscire ad evitare la morte cellulare, e la continua riproduzione delle cellule, determinano la crescita e lo sviluppo di un sistema tumorale. La maggior parte dei farmaci chemioterapici, descritti nel capitolo Terapie del cancro agiscono spingendole cellule cancerogene all'apoptosi.
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-Una molteplicità di studi ha permesso di dimostrare che il pycnogenolo è uno degli antiossidanti più potenti che esistano. All'università di Berkeley (California), il Pr. Lester Pecker ha dimostrato che la sua attività antiossidante è venti volte superiore a quella della vitamina C e cinquanta volte superiore a quella della vtamina E. Il pycnogenolo è così potente che ricicla la vitamina C ossidata e protegge le vitamina E dall'ossidazione. Stimola la produzione di enzimi antiossidanti all'interno delle stesse cellule, rinforzando anche la prima linea di difesa contro i radicali liberi. In uno studio comparativo, il pycnogenolo si è mostrato un antiossidante molto più attivo del coenzima Q10, dell'acido lipoico è dell'estratto di acini di uva. Uno studio in vivo ha mostrato un aumento del 40% del potere antiossidante nel sangue dopo tre settimane di supplementazione con 150 mg al giorno di pycnogenolo.
Il pycnogenolo protegge l'organismo in varie di patologie:
•asma: miglioramento delle capacità respiratorie dei soggetti trattati e riduzione significativa delle concentrazioni in leucotrieni responsabili di condizioni infiammatorie.
•lupus eritematoso disseminato: riduzione significativa dei tassi di anticorpi auto-immuni e riduzione dell'aggressività delle cellule immunitarie.
•riduzione del 20% del colesterolo LDL e accrescimento del 15% di HDL dopo tre mesi di supplementazione con 120 mg quotidiani
•retinopatie diabetiche: cinque studi comprendenti più di 1000 pazienti hanno dimostrato che il pycnogenolo permette di riparare i capillari permeabili. L'evoluzione della perdita visiva è fermata e in certi casi l'acuità visiva migliora leggermente. Siccome la maggior parte dei diabetici presenta un rischio elevato di svilluppare una retinopatia, la supplementazione preventiva dovrebbe cominciare al momento della diagnosi.
•Iperpigmentazione: dopo un test clinico su 30 femmine sofferenti di eccesso di pigmentazione, la pigmentazione cutanea è stata significativamente schiarita con il trattamento con pycnogenolo (75 mg/giorno)
•Ipertensione: la pressione arteriosa sistolica è significativamente diminuita col trattamento al pycnogenolo
•sindrome mestruale: femmine sofferenti di regole molto dolorose hanno ricevuto 30 o 60 mg di pycnogenolo al giorno per un mese, cominciando 1 settimana prima delle regole : la maggior parte delle femmine ha sentito una riduzione significativa dei dolori spasmodici.
•turbe della circolazione: il pycnogenolo aumenta la produzione di ossido nitrico e inibisce la costrizione delle arterie indotte dagli ormoni dello stress. Il pycnogenolo permette di migliorare la circolazione nei soggetti anziani. Il pycnogenolo inibisce il radicale superossido nel flusso sanguigno, ciò che aiuta a mantenere il sistema circolatorio in buona condizione e protegge la parete dei vasi. I miglioramenti più importanti concernono la microcircolazione periferica (le mani, i piedi, le gambe e gli occhi).
•rischio d'infarto del miocardio e di crisi cardiaca: il pycnogenolo normalizza l'attività delle piastrine sanguigne responsabili dello sviluppo dei coaguli dopo una lesione vascolare ma contrariamente all'aspirina non interferisce con il processo della coagulazione sanguigna in caso di ferita.
•resistenza sportiva : l'attività fisica intensiva aumenta del 10 al 20% la produzione di radicali liberi nell'organismo: il pycnogenolo si oppone a questi effetti deleteri e migliora la circolazione sanguigna, favorendo un apporto ottimale in nutrimenti e ossigeno e aiutando l'organismo a funzionare di continuo con delle performances ottimali : gli atleti che prendendo il pycnogenolo hanno mostrato un aumento del 21% della loro resistenza, facendo un esercizio controllato su pedana mobile.
•Cosmetico interno e invecchiamento cutaneo: i costituenti del pycnogenolo hanno una affinità specifica per il collagene e l'elastina ciò inibisce la loro degradazione con gli enzimi litici e i radicali liberi e permette di custodire una pelle liscia e soda. L'assunzione di pycnogenolo protegge contro i colpi di sole: ha fallito una irradiazione UV due volte più forte per sviluppare un eritema (rossore) in 21 volontari sani supplementati con pycnogenolo.
•Insufficenza venosa: le femmine anziane sono particolarmente esposte a questo problema che non trattato può determinare ulcerazioni e necrosi. 15 studi clinici comprendenti più di 500 pazienti hanno dimostrato che il pycnogenolo riduce l'edema, il dolore e gli altri sintomi associati a turbe venose. Gli studi sono stati fatti con posologie varianti da 30 a 360 mg per giorno: le dosi più elevate sono state in certi casi efficaci dopo 5 giorni di trattamento e le dosi più leggere sono state utilizzate per diversi mesi. Viene dunque raccomandato di prendere una dose più elevata all'inizio del trattamento poi ridurre la posologia una volta attenuata la malattia. In Svizzera, il pycnogenolo è registrato come medicamento OTC coll'indicazione nell'insufficenza venosa e miglioramento della circolazione.

continua.

 

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Commenti al Post:
chiaracarboni90
chiaracarboni90 il 29/03/11 alle 12:20 via WEB
Grazie per le informazioni sulla retinopatia! Un bacione, Chiara.
 
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