Piume al vento

Post N° 268


Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno. Non dorme nessuno. I bambini della luna fiutano e aggirano le loro capanne. Verranno le iguane vive a mordere gli uomini che non sognano e colui che fugge col cuore spezzato troverà alle cantonate l'incredibile coccodrillo tranquillo sotto la tenera protesta degli astri. Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno. Non dorme nessuno. C'è un morto nel cimitero più lontano che si lamenta da tre anni perché ha un paesaggio secco nel ginocchio; e il fanciullo che hanno seppellito stamane piangeva tanto che fu necessario chiamare i cani per farlo tacere Non è sogno la vita. All'erta! All'erta! All'erta! Precipitiamo dalle scale per mangiare la terra bagnata o saliamo al margine della neve con il coro delle dalie morte. Ma non c'è oblio né sonno: carne viva. I baci legano le bocche in un groviglio di vene recenti e, a chi gli duole, il suo dolore gli dorrà senza tregua e, chi teme la morte, se la porterà sulle spalle. Un giorno i cavalli vivranno nelle taverne e le formiche infuriate aggrediranno i cieli gialli che si rifugiano negli occhi delle vacche. Un altro giorno vedremo la resurrezione delle farfalle dissecate e andando in un paesaggio di spugne grigie e di navi mute vedremo brillare il nostro anello e scaturire farfalle dalla nostra lingua. All'erta! All'erta! All'erta! Quelli macchiati ancora di fanghiglia e acquazzone, quel ragazzo che piange perché non sa l'invenzione del ponte o quel morto cui rimane soltanto la testa e una scarpa, bisogna portarli al muro dove stanno in attesa iguane e serpenti, dove aspetta la dentatura dell'orso, dove aspetta la mano mummificata del bambino e la pelle del cammello s'arriccia con un violento brivido azzurro. Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno. Non dorme nessuno. Ma se qualcuno chiude gli occhi, frustatelo, figli miei, frustatelo! Permanga un panorama di occhi aperti e amare piaghe accese. Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno. Ve l'ho detto. Non dorme nessuno. Ma se qualcuno nella notte ha troppo musco alle tempie, aprite le botole affinché veda sotto la luna i bicchieri falsi, il veleno e il teschio dei teatri.