a mia donna è morta,
non ha nome né numero;
è un quadro rimosso
senza volto né pianto;
è un capezzolo vizzo
un perimetro d’ombra;
è lingua avvelenata
nera come l’erba.
La mia donna non conosce
pietà
e si conta nel novero delle
folli.
La mia donna protesta la sua
innocenza
sul pavimento
di una stanza
seduta in uno
scacco di sole.
Ma ha così poca
umiltà
e lamenta solo
dolore.
La mai donna era
distante e cattiva
l’ultima volta che
abbiam fatto l’amore:
un occhio di pietra
e un rostro al posto
del cuore.