Piume al vento

Post N° 350


O mezza luna – mezzo cervello, luminosità – negro, mascherato da bianco, le tue buie amputazioni brulicano e spaventano – ragnose, infide. Quale guanto quale coriacità ha protetto me da quell’ombra – gli indelebili bocci, giunture delle scapole, le facce che si fanno largo all’essere, tirando via con sé il penzolante amnio-sangue delle assenze. Tutta la notte fabbrico uno spazio alla cosa che mi è data, un amore di due occhi umidi e uno strillo. Un bianco sputo d’indifferenza! I frutti oscuri volvono e periscono. E cristallo s’incrina, l’immagine scompare e abortisce come un mercurio in mille gocce.