Piume al vento

Post N° 368


Paura dei tuoi occhi, di quel vertice puro entro cui batte il pensiero. paura del tuo sguardo nascosto velluto d’algebra col qual mi percorri, paura delle tue mani calamite leggere che chiedono linfa, paura dei tuoi ginocchi che premono il mio grembo e poi ancora paura sempre sempre paura, finché il mare sommerse questa mia debole carne e io giaccio sfinita su te che diventi spiaggia e io che divento onda che tu percuoti e percuoti con il tuo remo d’Amore