Per la verità non c'è molto di nuovo, nella cultura islamica la musicoterapia era una pratica antica di 1.000 anni. Pratica che ha sempre influito in modo benefico sulla psiche e quindi sul benessere generale dell'organismo.
Nei rituali, che dovevano scacciare il male dal corpo i movimenti, i ritmi ed i suoni erano fondamentali e tutto si basava su un'intuizione elementare: il corpo era parte del cosmo che era fatto di armonia e ritmo e quindi la musica, che è armonia e ritmo, poteva mettere il corpo malato in sintonia con il cosmo. Nel Medioevo gli Arabi curavano con successo i disturbi mentali mediante il suono del flauto.
Nel Rinascimento, poi, in Europa si giunse alla definizione di “simpatia universale” che stabiliva i rapporti vibrazionali tra i corpi sonori, corpo umano compreso.L'effetto della musica e dell’arte in generale sulla psiche e sull’animo umano era noto fin dalle antichità: nelle prime civiltà note, i sacerdoti erano i depositari dei saperi ed insieme dispensatori delle terapie.
Una tecnica terapeutica riabilitativa, a diversi quadri clinici, sia in infanzia che in età adulta che usa la musica come strumento terapeutico con anziani, malati di alzheimer e anche con malati gravi o terminali. La Musicoterapia, intesa come metodologia di intervento per un lavoro pedagogico o psicologico, permette di comunicare, con l'aiuto del terapeuta, attraverso suoni da ascoltare in totale relax. Non c'è da stupirsi molto, la musica contribuisce a migliorare la concentrazione e a trovare serenità. La vita umana è basata su ritmo e armonia: la musica parla alla parte più istintiva della mente. ^Saluti musicali^