A MODO MIO

Irritata.


Solitamente, resto colpita da un fatto. Lo elaboro, ci ragiono, decido e poi scrivo. Ma questa volta non riesco a prendere posizione. E, la cosa mi irrita parecchio. Non so come vi affronterò con gli argomenti di questo post. Sicuramente ci proverò e forse, proprio grazie alla vostra compagnia, riuscirò a venirne a capo. Sulla procreazione assistita sento di tutto. Per denigrare chi è di parere contrario, alcuni hanno affisso manifesti con la fotografia di Hitler. Per criticare il popolo del sì hanno detto che la legge 40 è "antiscientifica". Mi sento a disagio in compagnia sia degli uni sia degli altri. Capisco chi desidera più un figlio proprio che un figlio adottato. Ma, vale la pena far nascere un nuovo bambino quando ci sono già milioni di orfani che si possono adottare? Si ma, non è forse un business anche il mercato dell'adozione? Uff. Ecco, sono confusa. Chi parla di legge "antiscientifica" ha le idee confuse sulla scienza. La scienza è un metodo, non una morale. Con metodi perfettamente scientifici sì può perseguire un obiettivo perfettamente immorale. Per esempio sarebbe scientifico usare cadaveri freschi nei crash test delle automobili. Non farlo non è "antiscientifico". E' una scelta morale. La procreazione sta diventando sempre più un business, con specialisti, tecnologie e capitali crescenti. C'è una sola persona che può prendere la difficile decisione di far morire un feto: sua madre. E no, e il padre? Forse entrambi. Non vorrei che anche le industrie farmaceutiche avessero la parola sul destino di molti embrioni e li usassero come materiale da esperimento. Non serve evocare il nazismo. Mi fa già abbastanza paura il business.