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Albergo di Rimini rifiuta l'accesso a una non vedente perché accompagnata dal cane guida


Patrizia, una signora non vedente stava per prenotare una stanza all'hotel St. Gregory Park di Rimini dal 28 al 31 agosto e grande è stata la sua sorpresa nel sentrsi dire "no" dall'addetto alle prenotazioni. Il motivo: la struttura alberghiera è pet free e quindi non accetta animali. Il rifiuto si è materializzato quando l'addetto ha saputo che la signora avrebbe portato con se il cane guida. Immediata la reazione dell'Unione Italiana Ciechi che ha denunciato l'accaduto spiegando che la legge stabilisce che al cieco accompagnato da un cane guida è permesso l'accesso a tutti i luoghi aperti al pubblico. L'hotel però ha riconfermato il suo rifiuto."A tutti i potenziali ospiti che ci richiedono di poter portare con loro degli animali, rispondiamo negativamente senza aggiungere altro - spiega l’amministratore dell’hotel - Nel caso del cieco richiedente, oltre a rispondere negativamente, abbiamo provveduto a segnalare una struttura limitrofa che offre gli stessi servizi, dopo averla contattata e aver concordato lo stesso prezzo nonostante avesse costi diversi nel periodo desiderato". "Quello di accedere agli esercizi aperti al pubblico con il proprio cane guida - sottolinea la deputata Michela Vittoria Brambilla - è un diritto riconosciuto al non vedente da una legge che ha oltre quarant’anni e che è stata ritoccata l’ultima volta nel 2006. Nessuna sedicente “politica aziendale” può giustificarne la disapplicazione, che deve essere severamente punita con la sanzione pecuniaria stabilita dalla legge, fino a 2.500 euro».Per il presidente dell’Unione Italiana Ciechi, Mario Barbuto, si tratta di una violazione dei diritti umani basilari: il cane guida per un cieco rappresenta un vero e proprio compagno di libertà, ma ancora spesso molte strutture pubbliche, da alberghi a ristoranti per passare anche ai mezzi di trasporto, si rifiutano di fornire il servizio a persone cieche con cane al seguito.