Riflessi e psiche

Attacchi di Panico


Conquista te stesso, non il mondo.René DescartesSolo chi ne soffre sa quanto è difficile conviverci. Possono portare ad isolarci e a non avere una vita normale. Ritrovare un equilibrio e una capacità di gestirli può realmente significare tornare a vivere.Un attacco di panico è un episodio di intenso malessere che compare improvvisamente, con o senza preavviso, e dura mediamente 10-20 minuti. Nel cosiddetto “disturbo di panico” i singoli attacchi si ripetono nel tempo.Gli attacchi sono improvvisi, inaspettati e, spesso, ricorrenti e, nella maggior parte dei casi, si associano alla paura di trovarsi in luoghi o situazioni dai quali può risultare difficile allontanarsi oppure nei quali non si può essere soccorsi (agorafobia).Ecco allora che non si entra più nei ristoranti, nei negozi affollati o nei posti pubblici, non si sale sui mezzi di trasporto cittadini e privati.Nei casi molto gravi la persona praticamente si “confina” nel proprio domicilio senza avere più una vita di relazione fuori casa.Peggio della paura c’è solo la paura della paura. L’attacco di panico e la paura di averlo.La medicina non sa spiegare esattamente cosa siano gli attacchi di panico. A livello medico non c’è nulla che non va; eppure, quando si manifestano, la nostra mente percepisce un imminente pericolo e ci fa vivere sensazioni fisiche molto forti: sudori freddi, debolezza, giramenti di testa, svenimenti. Possiamo provare da un leggero disagio ad un vero e proprio terrore. Da dove vengono?Spesso gli attacchi di panico emergono in momenti chiave della nostra vita: dopo la scomparsa di una persona cara, nella fase di transizione dalla scuola al lavoro, dopo un licenziamento, dopo la fine di una relazione sentimentale; insomma, dopo eventi che cambiano la nostra vita in maniera significativa.Questi eventi provocano in noi forti emozioni che il contesto sociale in cui viviamo, la nostra formazione culturale o le nostre credenze personali ci inducono a considerare “inopportune”. Spesso si tratta di quelle emozioni comunemente considerate negative: tristezza, rabbia, dolore, disperazione.Gli attacchi di panico possono manifestarsi a distanza di mesi o di anni dall’evento traumatico, quando la vita sembra tornata alla normalità. In realtà queste emozioni, cui in passato abbiamo negato la naturale espressione, sono rimaste bloccate e si sono accumulate dentro di noi, manifestandosi oggi come ansie e attacchi di panico.L’attacco di panico può manifestarsi in diverse maniere:-a livello fisico crea palpitazioni, forte sudorazione, vertigini, tremori, spasmi muscolari, difficoltà a respirare, nausea;-a livello psicologico ed emozionale provoca una grande confusione mentale e paura, spesso terrore, che da un momento all’altro si possa star male, svenire, perdere il controllo, impazzire o addirittura morire. Ciò che spaventa di più è la sensazione di non poter far nulla per evitarlo. Si prova quindi una profonda paura non tanto di ciò che sta accadendo al momento, quanto di qualcosa che potrebbe accadere. Da qui iniziano una serie di proiezioni su un immediato futuro negativo: è a questo punto che il panico prende il sopravvento.  Cosa fare nell’immediato?Per riuscire a gestire un attacco di panico nell'immediato: - respirare profondamente  - radicarsi  - rimanere nel presente - riconoscere la paura e concedercela - occupare la mente con mantra positivi, evitando che prenda il sopravventoNel giro di pochi minuti, solitamente, l’attacco passa.E’, inoltre, importante sapere che il panico non è una malattia, ma una reazione errata ad un allarme che il corpo ci invia e proprio per questo motivo è possibile porvi rimedio grazie alla psicoterapia, che può insegnare a mettere in atto dei comportamenti funzionali, interrompendo invece quelli disfunzionali che nel caso del panico, come per altri tipi di problematiche, contribuiscono a peggiorare le cose.