considerazioni

Gennaio in Messico


Da Messico 2009<Quando vado in vacanza, e ancor piu in terre lontane,una delle mie esigenze piu' forti e' quella di calarminella realta' locale, sia etnica-culturale che nell'ambientenaturale. In questo caso l'ambiente e' stato danneggiato dalla miriade di mega complessi turistici che coprono l'intera linea costiera del litorale di Cancun.Nonostante cio', alzandomi all'alba per goderedel panorama e delle passeggiate sulla bianca e finissimaspiaggia, ho notato la presenza di molte specie di uccelliesotici fra cui il pellicano e alcune specie di gazzelle chesi aggirano sulla costa nei momenti di calma.Nei giardini e ai fianchi della strada costiera ci sono miriadidi palme di ogni tipo e piante tropicali che, unitamenteall'aria tiepida, inebriano le narici delle loro profumateessenze. Hibiscus, jacarande, oleandri e tante altre piantein fiore fanno dell'ambiente un lussureggiante giardino.Il tempo era mutevole e cappriccioso con le sue millenuvole bianche, rosa e panciute che velocamente siavvicendavano nel cielo portando ora il sole ora lievipiogge il cui bagnato presto si estingueva sotto i caldiraggi del sole. L'acqua del mare, limpida e cristallina,era tiepida forse ancor piu' dell'aria e consentiva difare piacevoli bagni.Ho poi apprezzato il suo popolo, questi messicani diorigine maya di cui conservno intatti i lineamenti durie pronunciati. Potrei dire che rispetto ai canoni correntinon sono di bell'aspetto eppure, nella loro peculiarita',hanno una loro grazia e bellezza che piu' osservavo e piu' apprezzavo. Bassi di statura, un po tozzi e decisamentebruni ma con quell'aria decisa e virile gli uomini quanto dolcie femminili le donne. Di lingua spagnola ma cosi' diversidagli altezzosi e spagnoli, i messicani sono gente semplicee alla mano, sempre disponibili al dialogo e con un solaresorriso sempre pronto sulle labbra.In quella zona pare abbiano superato la miseria piu'nera che avevano poco tempo fa proprio grazie alturismo. Vivono in semplici casette, disordinate e quasimai interamente finite ma pur sempre decorose nellaloro umilta'.Pochi probabilmente possiedono un'auto, per cui si servonomolto degli autobus per gli spostamenti. Sono salita anch'io su questi mezzi per andare nel centro di Cancun. Ho osservto i loro giovani che,ordinati, salivano sull'autobus probabilmente per recarsial lavoro. Avevano l'espressione di chi con responsabilita'e dedizione assolve il proprio dovere e mi e' sembrato perun attimo di tornare indietro nel tempo, quando anche da noila gente era così. Ben diversi i nostri giovani, sempre insoddisfattie alla continua ricerca della falsa ostentazione materiale.L'hotel dove alloggiavo era comodo e abbastanza lussuoso:tre  ristoranti per le diverse esigenze, da quello mediterraneoa quello messicano. Due grandi piscine e una piccola ma bellissimaspiaggia attrezzata con lettini e bar. Unico neo e' quello dioffrire gratuitamente ai clienti bevande alcooliche di ogni tipoad ogni ora del giorno e della notte. Gli ubriachi non si contavanoe nel salone-soggiorno spesso non si poteva rimanere proprioa causa di questo problema e per il nauseante odore . Il tempo e' passato veloce e quando e' arrivato il giorno del ritornoe' stato difficile voltare le spalle e lasciare questo lembo di paradisoanche per il rimpianto di non essere andata nell'interno a vederedi piu'. Non so se tornero' perche' tanti sono i luoghi che al mondomi attraggono ma per il Messico l'arrivederci e' sicuramente un piacevole proposito.