psicoALCHIMIE

viaggio in california 21


    A los angeles ho inciampato nel museo di arte contemporanea, passavo in pullman per andare altrove, e senza leggere l'insegna son stata attratta dal luogo, son scesa dal bus ed ho sorriso dentro, come quando dall'odore riconosci la panetteria che stai cercando senza che nessuna indicazione te l'abbia preannunciata. Ma i veri musei di los angeles sono altri, gli americani si adeguano alla nostra impostazione di vecchio continente che crea una struttura per "conservare" frammenti di storia, ma si tratta solo di un irrinunciabile tributo alle vecchie regole del continente, loro, che per fare storia devono prendere in prestito le storie degli altri, concepiscono i loro musei come luoghi evocativi del passaggio di qualcuno, così non è l'oggetto a fare storia ma il luogo che testimonia l'attraversamento del vip di turno. Anch'io ho celebrato quindi il rito inevitabile della passeggiata con foto ad hollywood ed a beverly hills dove quello che veramente mi ha sedotto sono stati gli umani che da tutte le parti del mondo si piazzano sotto orribili improbabili insegne per farsi fotografare. Ho visto gente col turbante o col velo che forse sorrideva seduta sulla stella, indicava la montagna, abbracciava un arrugginita esse di ferro e non posso non invidiare questa superba capacità californiana di fare marketing dal niente.