psicoALCHIMIE

era un pò che non passavo ed ho letto tutti i post indietro, ma sono stanchissima e non riesco a commentare...chiedo scusa..."bacetto e passa tutto?" :))

grande bacio affettuoso :)))

ti dirò... hai ragione. e tu sai quanto confidi nella potenza taumaturgica delle parole che delineano un'idea, un'intuizione, una via per aver l'impressione di capire che strada imboccare, per andar oltre taluni blocchi che ci si porta dentro.
però, cazzarola, una birra rossa... può dar pure lei il suo porco contributo.
quanto meno a far scivolar meglio i pensieri... :-)

perché non ami il finocchietto o la sambuca, sapessi lì il contributo...:)))

da stregone part time posso dire che non e' tanto la parola quanto il pensiero che la fa nascere...ahime' essere buoni guaritori non significa anche riuscire a guarire bene se stessi, ma ci si prova ed alla lunga..... bacio from faraway

il pensiero e il cuore (alias condizione affettiva-emotiva)certo, da lì parte la voce... per guarirsi ci vuole un mare di pazienza con se stessi...

Parola e pensiero. Ho sempre pensato che desiderare/volere una cosa, verbalizzandola, abbia una specie di potere: le "gambe lunghe". Io probabilmente non so agire taumaturgicamente ma so per certo che accompagnare pensiero e parola (a favore dell'altro) ha una valenza molto forte pechè è zittendo l'inquietudine che si apre una porta sul dolore, qualsiasi sia la sua natura... Bacio a te sorellina mia :))))

vero, è l'inquietudine che rende insopportabile il dolore... come spesso accade mi fai venir voglia di chiarire meglio il concetto...

Per il Talmud Dio creò il mondo con la parola...

chissà se lo aveva già pensato ed amato prima della creazione...