psicoALCHIMIE

la solitudine è dentro, in primis. e portarsela fuori è il primo passo per farla evaporare.
posto la si possa portar fuori...

vedo che il tuo percorso procede veloce...

tecnicamente devo ancora cominciarlo :-)

si vede che è già iniziato dentro...

"Puoi non vedere ancora nulla in superficie, ma sottoterra il fuoco gia divampa."

La forza dell'empatia...

l'empatia rende tutto il mondo ad un tiro di schioppo...

Niente e' buono o cattivo in assoluto ... A volte lo schioppo ha il tappino di sughero legato allo spago e lo spazio diventa soffocante ...allora la solitudine, quella cercata, non subita, quella frutto di un equilibrio interiore (fosse pure dinamico ... fatto di continui aggiusti) diventa un dolce lenimento alla vita.

nel dizionario si trovano come sinonimi,ma la vita dà loro significati ben diversi ,forse, quanto il buio e la penombra.l'isolamento è forse una rinuncia al desiderare,mentre la solitudine presuppone consapevolmente gli altri o le altre cose... senza affolamenti. Scrive Simone Weil: Non lasciarti imprigionare da nessun affetto. Preserva la tua solitudine. Il giorno, se mai esso verrà, in cui ti fosse dato un vero affetto, non ci sarebbe opposizione fra la solitudine intima e l’amicizia; anzi, tu potrai riconoscerla proprio a quel segno infallibile...e ogni volta che si compie quel passo è bello scorgere sulla sabbia quel solco profondo dove anche l'altro ti ha atteso..Dolcenotte Alba dal mio cielo non affollato.

ciao cara claudia, nell'isolamento ci finiamo spesso per paura, sfiducia o diffidenza degli altri ma soprattutto nostra, in solitudine ci accomodiamo spesso volontariamente e possiamo assaporare il fascino di questa postazione...

siamo d'accordo: la comuni-cazione è ciò che ha reso l'umanità tale. Eppure, quando essa comincia a diventare "superficiale", allora nessun avvicinamento è vera comuni-one.

abbiamo bisogno di mettere in comune... ecco sento che devo scriverci qualcosa su

nel silenzio e nella solitudine imparo a comunicare, l'ho sempre immaginata come un amica discreta con cui confrontarmi,a volte scontrarmi,a volte ritrovarmi...

sono certa che c'è stato un tempo in cui un chiacchierone gioviale ed allegro come te ha tirato i remi in barca ed ha fatto amicizia con la solitudine... un abbraccio

Io non mi tiro indietro, vado d'accordo con gli altri e la porta è sempre aperta. Faccio volentieri il primo passo, ma ciò non toglie che la solitudine non dovrebbe esistere. Intendo dire che io non mi sento solo quando sono con me stesso: ho un buon rapporto con Andrea e non mi fa mai annoiare. Inoltre per alleviare la solitudine altrui si deve avere qualcosa in comune, dei riferimenti, un punto di partenza. Io mi trovo invece spesso a corto di argomenti nel raffrontarmi con gli altri, eppure non ho pregiudizi verso argomenti o temi anche strani. Mi manca qualcosa, credo.

Concordo col Cardinale. E con luo spesso mi sent meno solo.

anche tu non sei da meno (sulla questione strati)...

caro cardinale, credo che a volte i bisogni delle persone non coincidono nei tempi e nei modi, poi quando le persone sono fatte con molti strati difficilmente si sentono felici nell'incontro di stratigrafie più modeste... tu hai un sacco di strati...

Un sacco di strati... sono un cipollone con molti argomenti.

Trovo difficile rapportarmi con chi è solo, perchè per me la solitudine è sempre una scelta, non è mai stata un'imposizione della vita, per mia fortuna.
Quindi non conosco i meccanismi di pensiero di chi è solo e tendo a scivolare verso la compassione, che non è quella che si aspetta colui che è solo, temo...

credo che tu sia uno molto molto interattivo :))

Sono molto in sintonia con ciò che hai scritto. Un abbraccio

Credo che la talvolta la solitudine sia un'ottima terapia per "riordinare" i propri stati d'animo senza contare che, piuttosto d'interagire con l'imbecillità di alcuni, la prediligo! Buona giornata.