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di alba saddi

 

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viaggio in california 18 (arizona)

Post n°1087 pubblicato il 24 Agosto 2013 da PSICOALCHIMIE

 

  Incredibile ci ha beccato la pioggia il tempo di scendere al secondo punto panoramico che son scoppiati i tuoni e come uccelletti bagnati ci siamo riparati sotto tettoie di fortuna, grappoli umani ridenti, la nebbia ha avvolto il gran canyon e oltre le sagome degli umani fradici si vedeva ben poco. Il mio collega di viaggio sotto l'acqua si è divertito, rideva, credo abbia un'attitudine particolare al viaggio, una capacità di adattamento consumata e quelle buone intuizioni o conoscenze che ti consentono di stare bene anche se la congiuntura non è propriamente favorevole. Dinoccolato, volto sottile quasi acuminato direi, alto, magro con un'improbabile camicia a quadretti a mezze maniche, non ha alzato gli occhi su di me per la prima mezz'oretta di viaggio, poi improvvisamente come guidato da un imperativo categorico o da una resa necessaria, si è voltato di scatto verso di me e si è presentato - my name is John- ha mangiato una busta di patatine, poi intanto che la comitiva compresa la guida Lorena, si faceva il solito panino al Mc Donald, ha mangiato una banana ai tavolini all'ingresso, indossa quegli orologi digitali tipo casio anni 80, quando mio zio ne decantava le lodi e invogliò anche me a comprarne uno, era per l'epoca una sorta di iPhone del tempo, faceva di tutto o almeno io lo percepivo così. Sono molti anni che non si vedono più in giro quegli orologi, considerati démodé se non proprio anacronistici, che per un orologio deve essere il culmine, eppure indossato da John, l'orologio aveva una sua ragion d'essere; preciso, anticonvenzionale, perfetto per uno che sa appollaiarsi sui muretti come un corvo. Lo osservavo all'inizio del viaggio che tirava fuori dallo zaino un minuscolo taccuino su cui annotava delle brevi frasi, con fare nervoso lo rimetteva a posto, prendeva poi il tablet e scriveva pensieri un po' più lunghi, ascoltava musica rigorosamente rock ad alto volume, che la sentivo anch'io oltre gli auricolari e intanto con la mia solita deformazione mi chiedevo se facesse terapia farmacologica o psicotarapica dubbiosa tra un'ipotesi di disturbo di personalità evitante, ed una sorta di disadattamento relazionale in soggetto con QI al di sopra della media. Poi nel corso del viaggio la diagnosi è cambiata, mi ha anche gentilmente offerto dei tovagliolini di carta come fazzolettini da naso, avendo visto il mio naso colare

 
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