psicoALCHIMIE

sull'esile corpo, tenuto anche conto dei postumi delle intemperanze natalizie, stenderei un velo pietoso; sulle fragilità, che pure ci appartengono e ci fanno un "pochino" diversi dagli dei, neanche ci piove; è la paura di finire esiliato, piuttosto, che non credo mi appartenga. In esilio viene mandato chi non è in sintonia col sistema o è percepito, in qualche maniera, come una minaccia … in esilio ci si va anche volontariamente per lo stesso motivo, a posizione invertita. Il mio capace cappotto serve solo a conservare e non far disperdere nessuno di quei frammenti, che non necessariamente o comunque non sempre sono frutto di possesso e che sono comunque parte della mia vita. Faccio una gran fatica anche a liberarmi di un paio di scarpe vecchie… le cose che mi è capitato di condividere o quello che di loro è rimasto finiscono con l’essere sentite come qualcosa da mantenere in un sorta di con-dominio e non (o non più) in possesso (piccolissimo o grande che sia). Per il perdonarti …, nelle more di queste festività tra il sacro ed il profano, ti è perdonata qualunque cosa, …. Ma sai come si dice …. L’epifania, ogni festa porta via. ….. e per la gioia di talune “specola” a quando il prossimo snack party?