Psico-comunicazione

Significato e contesto


Leggendo questo capitolo mi sono venuti in mente subito due prodotti: 1 – il quadro di Magritte “Ceci n'est pas une pipe” (Questa non è una pipa); 2 - la canzone di Fabrizio de Andrè “La ballata dell'amore cieco”.
Entrambi questi prodotti mediali giocano con il significato. Prendiamo Magritte per esempio: egli titola il quadro contraddicendo quello che noi vediamo con i nostri occhi. Se facessimo un processo di categorizzazione su “pipa” probabilmente la infileremmo nell'insieme degli oggetti (è inanimata, ecc...) ma il quadro stesso ci blocca sul nascere questo ragionamento...”Ceci n'est pas une pipe”... Ma se non è una pipa cos'è? Forse è la rappresentazione di una pipa, quindi non è la pipa stessa, infatti non si può riempire, accendere o fumare...come facciamo a definirla pipa? è davvero “solo” la sua rappresentazione. La frase acquisisce significato solo grazie all'immagine. Se al posto della pipa, infatti, ci fosse stata una qualsiasi altra immagine (una teiera, una forchetta, una matita...), la frase avrebbe ottenuto un senso “reale”, ma l'artista non avrebbe compiuto il suo intento. Questo perchè alla parola "pipa" noi tutti associamo per convenzione l'idea di un oggetto in legno, costituito da un piccolo recipiente dove mettere il tabacco e da una sorta di "cannuccia" da cui aspriare, che viene utilizzata per fumare. Non abbiamo, cioè, in mente l'immagine precisa di una pipa, ma siamo in grado di riconoscere grazie alle nostre conoscenze enciclopediche ed esperienziali (ciò che abbiamo studiato e vissuto) tutte le diverse pipe che ci si prensentano davanti agli occhi... A questo punto non possiamo non chiederci “Ma allora cosa ci vuole dire Magritte? Qual'è il significato reale del suo messaggio?” Sicuramente questo caso assomiglia molto a quello “Il mio chirurgo è un macellaio” - “Il mio macellaio è un chirurgo”: le stesse parole possono prendere un significato  o un altro a seconda dell'ordine che rivestono all'interno della frase. La prima, infatti, dà l'idea di un chirurgo talmente maldestro che sembra un macellaio, mentra la seconda di un macellaio che nonostante lavori su carni prive di vita ha un'accuratezza tale da sembrare un chirurgo; tutto si gioca sulla sottile differenza che c'è tra realtà e rappresentazione. Discorso simile si può fare con la canzone di F. De Andrè. Un uomo onesto, un uomo probo, tralalalalla tralallaleru s'innamorò perdutamente d'una che non lo amava niente. Gli disse portami domani, tralalalalla tralallaleru gli disse portami domani il cuore di tua madre per i miei cani. [...] Le vene ai polsi lui si tagliò, tralalalalla tralallaleru e come il sangue ne sgorgò, correndo come un pazzo da lei tornò. Gli disse lei ridendo forte, tralalalalla tralallaleru gli disse lei ridendo forte, l'ultima tua prova sarà la morte. [...] Fuori soffiava dolce il vento tralalalalla tralallaleru ma lei fu presa da sgomento, quando lo vide morir contento. Morir contento e innamorato, quando a lei niente era restato, non il suo amore, non il suo bene, ma solo il sangue secco delle sue vene. Non so se c'è qualche amante di De Andrè, quindi metto anche il link del brano perché ha molto più senso sentirla che leggerla.La ballata dell'amore cieco Il ritornello (tralalalalla tralallalleru), la musica e il ritmo piuttosto veloce danno un'idea di allegria e spensieratezza, ma fanno a pugni con il significato letterale di questo brano, dove un uomo è totalmente soggiogato dalla propria amata da uccidere la madre e poi se stesso...Anche qui viene messo bene in risalto la contraddizione che c'è tra il significato (le parole) e il suo contesto (la musica); le parole del ritornello, la musica ci fa pensare ad una canzone spensierata, quando invece si stà svolgendo un dramma.. A condire questa situazione contraddittoria si aggiunge la rima, che dà un'aria decisamente frivola alla canzone. Insomma, per metterla in modo banale, il significato dipende sempre dal contesto, ma tante volte il mittente ce ne impone uno e tutto diventa più complicato recepire il messaggio. La frase associata all'immagine porta così lo spettatore, stupito, a domandarsi che cosa possa essere quella "cosa" se non una pipa, così come il ritornello scanzonato va a sminuire la drammaticità della storia.