FREUDCONTROFREUD?

2 parole..ma proprio 2 sul nostro cervello


L'ipotalamo è forse la parte più importante del sistema limbico. E' la singola parte più complessa e stupefacente del cervello stesso, per questo è anche detta "il cervello nel cervello".Ha la grandezza di un pisello e pesa circa 4 grammi.Regola funzioni fondamentali come fame, sete, sonno, veglia, temperatura corporea, equilibri chimici, ritmo circadiano, ormoni, sesso, emozioni, mantenendo l'omeostasi (equilibrio mantenuti costante,attraverso una serie di meccanismi autoregolatori) di tutte queste funzioni.L'ipotalamo controlla i meccanismi omeostatici
del corpo per mezzo della retroazione. In questa zona iniziano a svilupparsi i sentimenti. Chiamiamo sentimento l'esperienza cosciente di una emozione, o il suo aspetto mentale.La capacità di provare sentimenti è direttamente legata alla capacità di avere una coscienza di sé e della relazione tra il sé e il resto del mondo. Direttamente collegati all'ipotalamo, in maniera complessa, che che sarebbe inutile e fuori luogo, riportare in questa sede, vi sono altri 2 fondamentali elementi che sono l'amigdala e l'ippocampo. Ma sono veramente elementi fondamentali. Importantissimi. Per esempio,giusto per dare un'idea seppur vaga, nelle persone con lesioni del circuito che collega i lobi prefrontali all'amigdala, la capacità di prendere decisioni è spaventosamente compromessa e tuttavia essi non presentano alcun deterioramento del loro quoziente di intelligenza o di qualunque abilità cognitiva. Ma nonostante la loro intelligenza sia intatta, essi compiono scelte disastrose negli affari e nella vita privata. Possono addirittura non essere in grado di prendere una decisione semplicissima come quella di fissare un appuntamento. Le scelte di queste persone sono così problematiche perché essi hanno perso la possibilità di accedere alla propria memoria emozionale.Infatti, il circuito che collega i lobi prefrontali con amigdala è una via di accesso fondamentale all'archivio contenente tutte quelle preferenze e quelle avversioni che andiamo accumulando nel corso della vita e che sono fotografate dall'ippocampo. Uno stimolo esterno non suscita in queste persone attrazione o avversione: essi hanno "dimenticato" tutti gli insegnamenti emozionali precedentemente appresi, perché non hanno più accesso all'amigdala, il luogo dove li hanno archiviati dopo la fotografia. Tutto assume i toni di una grigia neutralità. La complementarietà del sistema limbico e della neocorteccia dell'amigdala e dei lobi prefrontali significa che ciascuno di essi è, come dicevo, una componente essenziale, e lo è a pieno diritto,della vita mentale di ciascun individuo. Quando questi partner interagiscono bene, l'intelligenza emotiva si sviluppa correttamente e altrettanto fanno le capacità intellettuali.Dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra emozione e ragione o, con un'espressione che utilizziamo spesso nel quotidiano, l'armonia tra mente e cuore. La corteccia prefrontale ha la capacit
à di inibire l'espressione delle risposte di paura condizionata, ma non cancella i ricordi inconsci sottostanti. Cioè l'ESTINZIONE coinvolge il controllo corticale dell'amigdala, ma non ne cancella la memoria. Quindi l'estinzione non cancella i ricordi emotivi registrati nell'amigdala. Ne impedisce solo l'espressione, o meglio, li "tiene a bada". I ricordi inconsci di paura, stabiliti attraverso l'amigdala, sembrano impressi a fuoco nel cervello: è probabile che ci accompagnino per tutta la vita. Non siamo quindi in grado di eliminare i ricordi impliciti collegati ai disturbi ansiosi, possiamo solo sperare di riuscire a controllarli. Questo si può fare potenziando i circuiti cerebrali che controllano l'amigdala, in modo che la corteccia prefrontale abbia a sua volta l'opportunità di tenerla sotto controllo. La terapia comportamentale e la psicanalisi mirano proprio ad aiutare il paziente rinforzando il lavoro della corteccia attraverso due percorsi neurali distinti.Nella terapia comportamentale avviene una forma di apprendimento inconscio in cui interviene il circuito corteccia prefrontale-amigdala, arrivando all'estinzione.Nella psicanalisi si pone l'accento sulla introspezione cosciente e sulla valutazione. La conoscenza consapevole potrebbe controllare l'amigdala attraverso il sistema della memoria del lobo temporale e altre aree corticali legate alla coscienza. Ad esempio un'unica esperienza traumatica, tipo un incidente stradale, può innalzare il livello degli steroidi (ormoni) abbastanza da agire negativamente sull'ippocampo (altro elemento a cui accennavo precedentemente) e da provocare una perdita di memoria riguardo all'incidente stesso. Ma se un trauma temporaneo produce un'amnesia dell'episodio, è poi possibile recuperarne il ricordo? Se l'ippocampo ha un collasso da stress e non è in grado di formare un ricordo durante l'episodio, non avremo nessuna possibilità di ripescare un ricordo cosciente, per il semplice fatto che non c'è stata una "foto" e dunque non se ne è formato alcuno. Se l'ippocampo invece è stato solo parzialmente affetto dal trauma, può partecipare alla formazione di un ric
ordo debole e frammentario. In tal caso sarebbe possibile ricostruire mentalmente solo alcuni aspetti dell'esperienza. Invece lo stress non interferisce con le funzioni dell'amigdala, anzi potrebbe addirittura potenziarne le funzioniÈ quindi del tutto possibile avere pochi ricordi coscienti di un'esperienza traumatica e al contempo formare dei ricordi emotivi inconsci potentissimi attraverso il condizionamento alla paura mediato dall'amigdala. Queste paure inconsce e potenti possono diventare molto resistenti alla cosiddetta "estinzione" ed essere quindi delle fonti inconsce di ansia intensa. La loro influenza permane per tutta la vita. Non sempre quindi è valido il concetto freudiano di "rimozione", in base al quale certi aspetti delle esperienze traumatiche sono talvolta immagazzinati in sistemi della memoria non direttamente accessibili alla coscienza. Riassumendo, gli effetti debilitanti dello stress intenso sulla memoria cosciente esplicita di un trauma possono portare all'amnesia del trauma stesso.Dall'altro lato lo stesso stress intenso può amplificare i ricordi inconsci che si formano durante il trauma, amplificando dunque le risposte di paura condizionata.Questo ci permette di capire meglio i disturbi ansiosi e soprattutto come a volte compaiano o peggiorino dopo eventi stressanti non direttamente correlati ad essi.E qui noi ci fermiamo