HIC ET NUNC

NON MI DIRE CHE HAI PAURA...(3)


In seguito Melanie Klein, ponendo l’Io come mediatore fra le pulsioni istintuali (oggetti interni) e le figure genitoriali con tratti persecutori (Super-Io), concepì l’angoscia come la risposta dell’Io all’istinto di morte, ciò che sviluppa aggressività nell’individuo e ne evidenziò tre tipi: l’angoscia paranoide, depressiva e di castrazione. La prima corrisponde all’azione dell’istinto di morte su uno o più oggetti (persone, parti corporee, cose, emozioni, situazioni, fantasie) vissuti come persecutori e capaci di annientare l’Io. La seconda è relativa ad un oggetto amato che può essere al contempo odiato, quindi essere un unico oggetto, ciò che genera da bambini la nostra ambivalenza, causata dalla paura che la nostra aggressività possa aumentare o che annienti l’oggetto buono. La terza si origina dalla trasformazione del complesso di castrazione, connesso a quello di Edipo, diverso per i due sessi: per il bambino è la paura di una punizione del padre per le proprie attività sessuali e per il desiderio di possedere la madre; per la bambina è il disonore subito per la mancanza del pene e attribuito come colpa alla madre, tale “invidia” del pene viene compensata desiderando quello del padre (concezione freudiana). Per la Klein, già durante il primo anno di vita tale complesso è riferito al seno materno.La Klein concepisce l’angoscia di castrazione come originata dalla proiezione del bambino della propria aggressività sugli oggetti buoni o cattivi (tipo paranoide), o dalla propria ambivalenza se il bambino percepisce gli oggetti interi (tipo depressivo).