HIC ET NUNC

NON MI DIRE CHE HAI PAURA....(5)


Nella concezione dei Comportamentisti la paura può essere condizionata e alcune metodiche in merito aiutano a controllare gli effetti negativi di alcune fobie. Ad esempio la paura nell’uomo dei gatti: si presume che in tempi precoci un gatto sia stato uno stimolo condizionato  per qualche stimolo incondizionato dannoso (es.: un evento traumatico associato). Si può vincere la paura con esposizione graduale e ripetuta ai gatti. La sperimentazione dello s.c. senza s.i. porta all’estinzione della paura.Molte paure dell’uomo possono svilupparsi come un condizionamento nell’infanzia, suscitando un’emozione che si manifesta anche fisicamente (pallore del viso, tremori), oppure è nascosta e si deve interpretare attraverso segni, quali: •         enuresi notturna,•         problemi del comportamento alimentare, •         mancanza di curiosità, •         passività ed eccesso di adattabilità, •         impazienza ed irritabilità, •         eccessivo attaccamento alle figure adulte. Già da piccoli, i bambini temono di non essere belli o di essere inadeguati e incapaci, di essere abbandonati e di restare soli. Ed è proprio la solitudine, il nodo centrale intorno al quale si sviluppano molte paure. La paura dell’abbandono è una paura arcaica e antichissima, che ha radici nella prima infanzia, ed è legata alla separazione “temporanea” dalla figura di riferimento. La paura di essere abbandonato aumenta l’insicurezza del bambino soprattutto in quelle “fasi evolutive di passaggio” che coinvolgono inevitabilmente i processi di separazione.