ALDILA'

25 aprile


"Così giunsi ai giorni della Resistenzasenza saperne nulla se non lo stile:fu stile tutta luce, memorabile coscienzadi sole. Non poté mai sfiorire,neanche per un istante, neanche quandol' Europa tremò nella più morta vigilia.Fuggimmo con le masserizie su un carroda Casarsa a un villaggio perdutotra rogge e viti: ed era pura luce.Mio fratello partì, in un mattino mutodi marzo, su un treno, clandestino,la pistola in un libro: ed era pura luce.Visse a lungo sui monti, che albeggiavanoquasi paradisiaci nel tetro azzurrinodel piano friulano: ed era pura luce.Nella soffitta del casolare mia madreguardava sempre perdutamente quei monti,già conscia del destino: ed era pura luce.Coi pochi contadini intornovivevo una gloriosa vita di perseguitatodagli atroci editti: ed era pura luce.Venne il giorno della mortee della libertà, il mondo martoriatosi riconobbe nuovo nella luce ...Quella luce era speranza di giustizia:non sapevo quale: la Giustizia.La luce è sempre uguale ad altra luce.Poi variò: da luce diventò incerta alba,un'alba che cresceva, si allargavasopra i campi friulani, sulle rogge.Illuminava i braccianti che lottavano.Così l'alba nascente fu una lucefuori dall'eternità dello stile ...Nella storia la giustizia fu coscienzad'una umana divisione di ricchezza,e la speranza ebbe nuova luce".Pier Paolo Pasolini