ALDILA'

La missione di Andrea Sardos Albertini dall'Aldilà


La missione di Andrea Sardos Albertini dall'Aldilà “ … papà, a quanto capisco, tu non sai ancora in cosa consiste la mia missione : bisogna far sapere al mondo intero che esiste un ALDILA'perché solo con questa convinzione l’ umanità si ricrederebbe e vivrebbe in pace in onore della LUCE INFINITA … “ “ … vi saranno altri episodi, opera di anime elette a ciò destinate,che concorreranno a confermare lo stesso risultato … “ Oltre il tunnel, la LUCE INFINITA ... ... Domanda : Cosa si prova al momento della morte ? Come avviene il trapasso ?Risposta : Io posso dirti ciò che ho provato personalmente perchè si differenzia molto da morte a morte. Al momento io fisicamente stavo bene però ero spaventato. Infatti la mia situazione era brutta, alla mercede di individui pericolosi. Quando sono stato ucciso non mi sono accorto, però vedevo la scena dall'alto e ho seguito tutti i particolari con distacco, indifferenza. Questo è durato un bel po', finchè la mia anima ha imboccato il lungo tunnel.D : Puoi dire qualche cosa di più preciso sul tunnel che si deve attraversare ?R : L'entrata ti attrae perchè vedi in fondo al tunnel una grandiosa Luce che ti chiama; ma non sempre arrivi presto ad oltrepassare la Luce. Quelli più fortunati, come me che sono accolti e accompagnati da amici o parenti, sì. Altri invece devono aspettare anche molto tempo e questo dà sofferenza, perchè si sa che oltre è meraviglioso e si vorrebbe arrivare quanto prima.D : Cosa hai provato quando hai capito che eri morto ? Hai avuto subito vicino chi ti ha aiutato o sei rimasto solo per del tempo ?R : Tanta pace, nessun desiderio di tornare indietro. Si, il mio amico Marco è venuto subito a ricevermi per oltrepassare la grande Luce.D : In che ambiente si trova a vivere l'anima? Si può descrivere ?R : Bellissimo, tanto bello che è indescrivibile. Come puoi tu descrivere le sensazioni ? ...  AndreaLINO SARDOS ALBERTINI " ESISTE L'ALDILA' " - B. U. R. La misteriosa morte di ANDREA SARDOS ALBERTINIe la sua successiva manifestazione medianicaGiova raccontare l’esperienza, descriverla, definirla, per quanto in rapida sintesi. E possiamo cominciare con un caso che, se non appare il primo nell’ordine cronologico, può considerarsi particolarmente esemplare ed emblematico, sì che l’esposizione viene facilitata cominciando da quello.Al giovane Andrea Sardos Albertini, triestino, di venticinque anni, mancava appena un esame alla laurea in giurisprudenza, quando egli si volle concedere una breve vacanza. Così il 9 giugno 1981 partì con la sua automobile per un viaggio senza meta precisa e, purtroppo, anche senza ritorno. Il padre, l’avvocato Lino, lo ricercò con ogni mezzo. Fu trovata solo la macchina, parcheggiata a Mestre. Da una località imprecisata, Andrea aveva fatto una interurbana alla madre. Risultò, poi, che egli aveva pernottato all’albergo Astoria di Torino. Da quella città aveva telefonato a un amico di Trieste. E da quel momento nessuno ne udì più la voce, né lo vide. Nella sua disperazione, il padre fu indotto alfine a ricorrere a una ricerca parapsicologica, la quale ottenne risultati apprezzabili con la medianità scrivente di una certa signora Anita. Vi si manifestò un’entità, che si presentò come l’anima disincarnata dello stesso Andrea. Fece la storia del viaggio a Torino, dove disse di essersi recato per acquistare a condizioni convenienti un’altra automobile di seconda mano, per sostituire la propria Dhyane 6 che aveva ormai fatto il suo tempo. Nel portafoglio aveva tre milioni. Di notte, mentre egli si recava ad esaminare una nuova macchina, di cui qualcuno gli aveva proposto l’acquisto, quattro giovani, probabilmente drogati, lo avevano circondato, gli avevano preso il portafoglio e, come impazziti alla vista di quei soldi, lo avevano ucciso. Il cadavere era stato gettato nel Po, davanti al parco Valentino. Ebbero così inizio lunghe ricerche nelle acque limacciose di quel tratto del fiume, dove i sommozzatori non riuscivano a vedere nulla nemmeno a pochi centimetri di distanza. Per quanto le ricerche fossero, in certo modo, guidate dall’entità stessa, ne emersero solo scarsi indizi incerti e nessuna risultanza veramente concreta, decisiva. Fu la stessa entità di Andrea che, non sapendo spiegare che cosa fosse avvenuto a rendere vana la ricerca, consigliò di porvi fine.La morale dell’intera storia venne espressa, dalle sue parole, in questi termini: “Certo che voi volevate il recupero del mio corpo; ma se questo si realizzava nel modo oramai come si erano messe le cose il tutto scoppiava in una grande pubblicità, ma non tanto per ciò che ci siamo prefissi, bensì per il mezzo di comunicazione; e questo non lo vogliamo né noi né voi. Ciò che interessa è il far sapere che esiste l’Aldilà”. Ed ecco il punto, ecco la missione di Andrea, cui lo stesso padre ha cooperato scrivendo il libro "Esiste l’Aldilà", che narra l’intera storia e ne trae le conclusioni: “ Bisogna far sapere al mondo intero che esiste l’Aldilà”, dice l’entità Andrea, “perché solo con questa convinzione l’umanità si ricrederebbe e vivrebbe in pace, in onore della LUCE INFINITA”.I tre libri di Lino Sardos Albertini attestano la manifestazione di Andrea e sono finalizzati particolarmente a dimostrare e definire la sua missione particolarissima. Tale missione si esplica attraverso "messaggi", la cui genuinità appare convalidata da un insieme di “segni” prodigiosi e risultati spirituali: in tante persone la stessa lettura, pura e semplice, del menzionato libro infonde speranza e fede, pace e serenità, dà conforto nelle pene morali e fisiche, e nell’ispirare una visione diversa della vita provoca un intimo rinnovamento.Comunque, se vogliamo attenerci a quel che ne dice la stessa entità di Andrea, non possiamo lasciarci sfuggire il seguente passaggio, della comunicazione del 24 ottobre 1983: “Papà caro, capisco il tuo stato d’animo. Anch’io al momento sono rimasto deluso; ma, vedi, io solo, che sono uno di coloro che fanno parte del grande pascolo di anime al seguito della Divina Luce Infinita, posso capire le cose ... Vedi, la promessa del mio recupero che mi è stata fatta dalla Luce Infinita equivaleva solo per dare una prova al mondo che esiste la vita nell’Aldilà; ma a questo scopo non ero stato assegnato solo io, bensì altri come me che uniti dovevano dare questa prova”. - Lino Sardos Albertini  "Esiste l’ Aldilà"  Biblioteca Universali Rizzoli- Lino Sardos Albertini  "Dall’ Aldilà la Fede"  Rizzoli- Fondazione Andrea S. Albertini  "Prove e indizi dell’ Aldilà"  Rizzoli- Lino Sardos Albertini  “La Luce di Andrea“  Biblioteca Universali Rizzoli  La manifestazione dei "FIGLI DI LUCE"In effetti la storia di Andrea pare illuminarsi di significato pieno quando venga assimilata alle storie degli altri giovani che, trapassati prematuramente, sono poi tornati a manifestarsi. Il caso Andrea, col suo esito medianico, si rivela parte integrante di un fenomeno molto più vasto, di natura collettiva:di quella, cioè, che possiamo chiamare la manifestazione dei "figli di Luce”.