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QUI SI DA' CORPO ALLA SPERANZA .....

Post n°168 pubblicato il 23 Marzo 2007 da psicologiaforense
 
Foto di psicologiaforense

immagine

SONIA E SARI sono cittadini del Bangladesh.  SPOSATI IN ITALIA DAL 2005, formano una coppia felice e spensierata a VICENZA: lui operaio in un'azienda metalmeccanica, lei, che lo aspetta a casa, svolgendo dei lavoretti saltuari. IL LORO TERRIBILE INCUBO INIZIA LO SCORSO AGOSTO, QUANDO UN VENTICINQUENNE CONNAZIONALE SI INVAGHISCE DI QUELLA DONNA-BAMBINA, DAL VISO DI BAMBOLA E DAL SORRISO DOLCISSIMO, BELLISSIMA: le avances sono ripetute e pesanti. Sonia è drastica nel rifiutare quel pretendente così sfacciato che arriva addirittura  ad aggredirla e a tentare di rubarle, con inaudita violenza, un bacio. Non ne può più e informa il marito. IL PERSECUTORE (STALKER) per ripicca millanta spudoratamente una relazione sentimentale con Sonia, che incredibilmente viene condannata senza appello dalla sua "comunità"  e di conseguenza " isolata"  con palese OFFESA ALLA VERITA'. COSI'  a nulla servono le denunce alla polizia per diffamazione e per tentata violenza. Anzi, l'innamorato respinto saputo delle querele, l'attende nel parco condominiale E LA BRUTALIZZA CON UN RAMO RACCOLTO SUL POSTO PROCURANDOLE LESIONI GIUDICATE GUARIBILI IN DIECI GIORNI………………. E' in questo contesto che Sonia scopre di essere incinta: ma la gioia per la tanto attesa maternità lascia presto il posto all’ INCUBO LACERANTE.  LA FAMIGLIA DI SARI, RIMASTA IN BANGLADESH, MESSA A CONOSCENZA DI QUANTO STA ACCADENDO IMPONE ALLA COPPIA UN'INCREDIBILE ULTIMATUM: LA GRAVIDANZA DEVE VENIRE INTERROTTA, ALTRIMENTI ENTRAMBI SARANNO RIPUDIATI. Non c'è amore che tenga di fronte alle maldicenze. Sonia e Sari tentano anche la carta dell'esame del dna per dimostrare una volta per tutte che il figlio appena concepito è loro. Ma nemmeno la certezza scientifica riesce a sconfiggere l'anatema frutto di una tradizione miope e senza cuore.

L'ABORTO È FISSATO, PER LORO,  AL  31 AGOSTO PRESSO L’OSPEDALE DI NOVENTA VICENTINA.
Ma sulla loro strada incontrano dei poliziotti tanto solerti quanto generosi che non si fermano alla fase di verbalizzazione, bensì ascoltano quella muta preghiera d'aiuto nascosta tra le pieghe di un racconto frammentato e a tratti timoroso. Ed è così che scatta una vera e propria corsa contro il tempo, di concerto con la Procura che dà la possibilità agli agenti di convocare un paio di volte i due coniugi che escono dalla questura con in tasca un bigliettino: c'è scritto il recapito di BRUNA CASTAGNOLI una ginecologa di riconosciuta esperienza e maturità professionale, che si è resa disponibile a seguire Sonia  COMUNQUE DECIDA.  Uscita dallo studio della Ginecologa, in centro a Vicenza, Sonia passa alle volanti e dà la bella notizia con una promessa: «SARETE I PRIMI A CUI TELEFONERÒ QUANDO DIVENTERÒ MAMMA». E così ha fatto:  ancora intontita dal parto  con  il cellulare  ha chiamato i suoi "angeli custodi": PAOLA, BASTIANO, CORRADO, ALESSANDRA, PINO, MASSIMO, GILDO, DANIELE, LORIS (TUTTI DELLA QUESTURA DI VICENZA)

ADESSO, a  parlare per loro è il pm DOTT.  VARTAN GIACOMELLI: «UN EPISODIO INCORAGGIANTE, ESEMPIO DI UN MODO DIVERSO DI COMPIERE POLIZIA GIUDIZIARIA ATTRAVERSO UN'ASSUNZIONE DI PIENA RESPONSABILITÀ RISPETTO AL CONTESTO DELL'ATTIVITÀ INVESTIGATIVA CHE NON VA CERTO ABDICATA. AL DI LÀ DEL PROCEDIMENTO GIUDIZIARIO ISTRUITO SI È SAPUTO TROVARE LO SPAZIO NECESSARIO, CON SENSIBILITÀ E ALTRUISMO, PER DARE SUPPORTO A QUESTA RAGAZZA, AFFINCHÉ SI RIAPPROPRIASSE DELLA PROPRIA AUTONOMIA ESISTENZIALE CONTRO L'ISOLAMENTO IN CUI LA COMUNITÀ DI APPARTENENZA L'AVEVA RELEGATA, GETTANDO LE BASI PER LEI, SUO MARITO E ORA ANCHE PER LA LORO BAMBINA, DI UN FUTURO LIBERO E COMUNQUE DI AUTODETERMINAZIONE PUR NEL RISPETTO DELLA PROPRIA MEMORIA E DELLA PROPRIA DISCENDENZA”.

 

 

 

 
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