MARCO PICCOLO

ANTROPOLOGIA, "GIUSTIFICAZIONI", GENITALI FEMMINILI, MUTILAZIONI, INFIBULAZIONE, CLITORIDECTOMIA, ANNO 2011,


RIFLESSIONE DELLA SERA I MILLE PERCHE' CON CUI SI TENTA, ANCORA OGGI, DI GIUSTIFICARE L'ORRENDA PRATICA DELLA MUTILAZIONE DEI GENITALI FEMMINILIFERITE PER SEMPRE...
Le mutilazioni genitali femminili (infibulazione e clitoridectomia) sono praticate solitamente fra i 4 e i 7 anni di età, e non sono considerate un atto di violenza, bensì un gesto di attenzione dell'intera famiglia verso la bambina che cresce (sic!sic!sic!). La comunità fa sentire la "piccola mutilata" importante, proprio per la prova di maturità che ha superato. Esistono vari motivi per “giustificare” la mutilazione: da un punto di vista psico-sessuale la recisione del clitoride (ritenuta sede del desiderio sessuale) favorisce la castità; da un punto di vista sociale le mutilazioni genitali femminili hanno lo scopo di preservare la verginità che è considerata indispensabile per il matrimonio, mentre nelle culture poligame sono utili ai maschi affinchè le richieste sessuali non siano eccessive. Nelle società povere, infine, dove il matrimonio è considerato essenziale per la sicurezza sociale ed economica, l'infibulazione e la clitoridectomia sono il segno fisico della disponibilità.