MARCO PICCOLO

LA RIFLESSIONE DELLA SERA, PENSIERI, OPINIONI, SUGGESTIONI...PER UN NUOVO GIORNO, LA SOMMA DI DUE DIFETTI


SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO?
  Confessiamolo: molti di noi continuano a dubitare che la situazione sia davvero così grave come da tutte le parti la si descrive e che il nostro Paese si trovi davvero in una condizione di estrema emergenza. E questo significa che in Italia  nè l' opinione pubblica nè la classe politica sono capaci di confrontarsi con l' emergenza. Si dice, a ragione, che ci manca una cultura dell' emergenza. Probabilmente perché ormai da troppi anni ci siamo abituati a sentirci ripetere che camminiamo sull' orlo del baratro, e poi, in qualche modo, riusciamo sempre a non precipitarvi o almeno, così  è stato finora, con gran dispetto anche di molti nostri partner nella comunità internazionale, che in questi giorni sembrano mettere un entusiasmo speciale nel constatare che, per gli italiani, la pacchia  è finita. Il è stato per tanti anni la regola della nostra classe di governo anche perchè, in qualche modo, pareva funzionare, e soprattutto perchè corrispondeva a un radicato atteggiamento della grande maggioranza di noi. Invece questa volta che l’emergenza è estrema alla nostalgia per il tirare a campare si sta affiancando, sempre più spesso, un altro atteggiamento, che ne è il rovescio simmetrico: il catastrofismo globale secondo cui non solo il baratro è inevitabile, ma cadervi fino in fondo è l' unica speranza che abbiamo di vedere un radicale cambiamento, che potrebbe venire solo dopo lo sfascio completo del regime attuale.