MARCO PICCOLO

MIA RIFLESSIONE, GIORNATA MONDIALE SINDROME DOWN, LA RISORSA DOWN, LE PERSONE DOWN NON SONO "PINGUINI NEL DESERTO"


GIORNATA MONDIALE SULLA SINDROME DI DOWN ISTITUITA UFFICIALMENTE QUEST’ANNO DALLE NAZIONI UNITE. LA DATA (21 MARZO) NON È CASUALE: LA SINDROME, INFATTI, È DOVUTA  A UN CROMOSOMA IN PIÙ – TRE INVECE DI DUE - NELLA COPPIA N. 21. INOLTRE IL 21 È IL PRIMO GIORNO DI PRIMAVERA….  “LET US IN – I WANT TO LEARN” 
Oggi 21 marzo è la Giornata mondiale sulla Sindrome di Down ma  il modo di darne  notizia ha riproposto (purtroppo) alcuni stereotipi che credevo superati: sindrome di Down eguale «malattia». L'equazione viene chiaramente  suggerita da giornali e tv. La parola «sindrome» non è sinonimo di patologia: vuol dire «insieme di tratti» e il nome «sindrome di Down» viene dal nome del dottor LANGDON DOWN, che per primo nel 1866 ne identificò le principali caratteristiche. Attualmente, le persone con sindrome di Down, più di 38 mila nel nostro Paese, continuano a dover  fare i conti con pregiudizi e luoghi comuni. Come per tutte le creature, anche ogni persona Down è diversa dalle altre e ha bisogno di interventi che ne rispettino individualità e tempi. L'esperienza italiana e internazionale ha dimostrato che la maggior parte delle persone Down possono raggiungere un buon livello di autonomia personale, curare la propria persona, frequentare le scuole,  apprendere un mestiere e impegnarsi in un lavoro svolgendolo in modo competente e produttivo, fare sport e condurre una felice vita di relazione.   Altro che «sindrome di Down» eguale «malattia»!