MARCO PICCOLO

SHOPLIFTING, VIZIETTO, STAR CHE RUBANO, SUPERMERCATI, ANCHE I RICCHI RUBANO, CLEPTOMANIA, CENTRI COMMERCIALI


 "SHOPLIFTING": CLEPTOMANIA O VIZIETTO? NON SI SA CON CERTEZZA. MA E' SICURO CHE SI TRATTA DI  UN POPOLO CRESCENTE E TRASVERSALE QUELLO DEI SHOPLIFTERS: CI SONO STAR DEL CINEMA, SPORTIVI FAMOSI, CANTANTI, MA ANCHE IMPIEGATI DI BANCA, PENSIONATI, CASALINGHE, STUDENTI E ANCHE PRETI E SUORE!QUANDO I VIP  RUBANO ROSSETTI, CALZINI E CRAVATTEOGNI ANNO SCOMPAIONO MERCI PER  MILIARDI DI EURO. LO CHIAMANO “SHOPLIFTING”. MA COS’È CHE SPINGE VIP E ATTRICI FAMOSE  A RUBARE OGGETTI DI POCO COSTO NEI GRANDI MAGAZZINI?
Questa  è una storia di ladri. Ma oggi questi ultimi che rubano nei centri commerciali si chiamano “SHOPLIFTER”. Spessissimo sono miliardari, personaggi famosi del mondo dello sport o dello spettacolo, altri VIP…   I dati sono impressionanti: un milione di furti riportati solo negli Usa nel 2008 (e stiamo parlando di un reato che viene scoperto solo una volta su 48, e denunciato una su 50); un incremento dell'8,8 per cento immediatamente dopo l'inizio della crisi, tre anni fa; perdite per 11 miliardi di dollari nel 2009 cui vanno aggiunti i costi della sicurezza, che sono da capogiro. Anche in Italia non si scherza: ogni anno dai grandi magazzini scompaiono merci per  miliard di euro:  al nord  come al sud. Non ci sono differenze significative. L'IDENTIKIT DELLO SHOPLIFTER,  ci dice che di solito il “ladruncolo” appartiene alla classe media. Le donne rubano più degli uomini (cosmetici, abbigliamento, gioielli e profumi), i quali però si stanno rifacendo (elettronica e ferramenta). Paradigmatica è la storia di Joshua Bamfield, docente universitario di management, che quando ha chiesto alla grande Bodleian Library di Oxford quali fossero i libri più rubati («Pornografia e business?»), si è sentito rispondere «teologia». E’ un fatto che sia più diffusa fra le persone nevrotiche e con disturbi alimentari ( bulimia). Sulle cure, i pareri sono divisi. C'è chi crede nelle terapie di sostegno e chi nei gruppi di autocoscienza. Altri nell’ipnosi o nella psicoterapia cognitiva . Interessante è il fatto che, in questi casi, il Prozac (e gli antidepressivi in generale) non funzionano e non si investe in ricerca: è una malattia difficile da confessare. Anche in farmacia.