MARCO PICCOLO

LA RIFLESSIONE DELLA SERA , L'URLO DEL MONDO, EDVARD MUNCH, FANTASMI DELLA MENTE, UNO DEI PIÙ BRUTTI QUADRI DEL MONDO


INSIEME A "GUERNICA" DI PICASSO È UNO DEI PIÙ BRUTTI QUADRI DEL MONDO: CE NE SONO POCHI DI COSÌ CELEBRI E DI COSÌ BRUTTI. NEW YORK, ASTA RECORD PER 'L'URLO' DI MUNCH: VENDUTO A 120 MILIONI DI  DOLLARI  LA NOTIZIA: Una delle immagini più note al mondo: “L'URLO” DI EDVARD MUNCH, è stata venduta a New York per una cifra record di quasi 120 milioni di dollari alla casa d'aste Sotheby's . L'immagine di un uomo che si tiene la testa e urla sotto un cielo a strisce rosso sangue, simbolo moderno dell'ansia umana,  è una delle quattro versioni dell'espressionista norvegese. Il quadro battuto ieri da Sotheby's era l'unico rimasto ancora in mani private. 'L'urlo' ha superato il record di “NUDO, FOGLIE VERDI E BUSTO” DI PABLO PICASSO, venduto da Christie's nel 2010 per 106,5 milioni di dollari.
LA RIFLESSIONE Insieme a "Guernica" di Picasso è uno dei più brutti quadri del mondo: ce ne sono pochi di così celebri e di così brutti. Anche "GUERNICA" è un urlo, ma non della stessa forza; non ha proiezione metafisica, è trascendente. E poi, un urlo è di solito privo di bellezza. Più è autentico, meno è bello. "Signore perchè mi hai abbandonato" non ha bellezza, eppure è un urlo forte come la morte. Ci si trova di fronte ad un brutto quadro, ma ad una pienezza di significato che bene aiuta a sopportarlo. C'è qualcosa di magnetico in quella bocca ovoide che, in un paesaggio crudamente affrettato e febbrile, emette il suo grande grido visivamente trascritto in un vortice di linee ondulate che si dilatano infinitamente. Accadde così: MUNCH stava camminando, di sera, non lontano dalla città, in alto sopra il fiordo (visibile sul fondo), sotto nuvole di tramonto e improvvisamente sentì un urlo, nel silenzio del corpo, e quel grido che lo trapassava come la lancia di Longino si dilatava attraverso tutta la natura. Si tratta di una rivelazione assoluta, perchè quell’ urlo era senza specialità, non chiedeva, non invocava, non rimproverava, era grido soltanto, puro grido, niente altro che grido. Veniva da un abisso senza fondo, attraversava la vita, portava lontano lontano, dove nessuna sonda spaziale potrà mai arrivare, la sua testimonianza di lacerazione metafisica, di pena oscura comune, non soltanto umana. Quel grido che attraversò Edvard Munch non è inudibile, si può acchiapparlo quando, per miracolo, i rumori che ci torturano cessano.