MARCO PICCOLO

FATTI DI CRONACA, PINKI PRAMANIK, UOMO O DONNA?, FOTO, STUPRO, IDENTITA' DI GENERE, TRASFORMAZIONI ORMONALI


Chi poteva pensare che Pinki Pramanik, famosa atleta indiana, vincitrice della medaglia d’oro ai Giochi asiatici del 2006, fosse un uomo? Secondo le prime indiscrezioni, Pinki  è stata arrestata in quanto avrebbe stuprato una sua compagna, fingendo di essere una donna.  EX CAMPIONESSA INDIANA DI ATLETICA ACCUSATA  DI ESSERE UN UOMO E DI STUPRO DALLA CONVIVENTE
Pinki Pramanik, vincitrice nel 2006 della medaglia d'oro nella staffetta 4x400m ai Giochi asiatici e di un argento nella stessa specialità ai Giochi del Commonwealth è stata accusata di essere un uomo. A sporgere denuncia è la convivente che sostiene anche di essere stata violentata. Ora rischia una condanna penale e di perdere i suoi allori sportivi.  La 26enne, ritiratasi dalle competizioni nel 2007, è finita in manette a Calcutta in seguito alla denuncia della sua compagna per ripetute violenze sessuali, ma si è rifiutata di farsi visitare in ospedale per verificare quale sia il suo sesso. «Perché dovrei essere sottoposta a ridicoli test? Sono stata già visitata molte volte nella mia carriera», ha dichiarato l'ex campionessa indiana. La mia compagna «mi ha incastrato perchè mi aveva chiesto 300mila rupie, che io non le ho dato», ha aggiunto l'atleta. La Pramanik, che secondo la polizia ha convissuto con la sua partner a Calcutta per diversi mesi, è in stato di fermo. «Non sappiamo se si tratti di un uomo o se abbia subito una trasformazione ormonale in un determinato periodo, il che a volte può accadere» ha dichiarato il segretario della Federazione dell'atletica indiana, C.K. Valson. Controversie di genere sono causate spesso da una sindrome ormonale, l'iperplasia surrenale congenita (CAH), per cui qualcuno è geneticamente un uomo, ma i suoi genitali sembrano femminili. Un'altra atleta indiana, Santhi Soundarajan, nel 2006 non superò un test di genere e fu privata della medaglia d'argento vinta nella gara degli 800 metri ai Giochi asiatici di Doha. Un altro caso recente è quello dell'atleta sudafricana Caster Semenya, vincitrice degli 800 metri ai mondiali del 2009, che fu squalificata per 11 mesi dopo un test sul suo genere sessuale. Successivamente la Semenya è stata scagionata dalle accuse di essere un uomo e potrà così competere per la medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Londra.