L'Europa senza il Sud non è Europa. L'Europa senza crescita e senza l'invenzione permanente di un modello di società, non è degna degli europei. Tra fine di una storia e inizio di una nuova avventura: Europa il coraggio di crescere
Chi investe ha bisogno di garanzie, in quanto si proietta nel lungo termine. Una di queste garanzie è che lo Stato faccia il necessario per impedire che le recessioni durino troppo a lungo. Oggi la concezione della politica economica è di brevissimo termine. Le “variazioni” sono accentuate dall'azione pubblica, accrescendo il loro costo per le popolazioni e aggravando l'insicurezza degli investimenti. Un simile proposito, evidentemente, si può realizzare soltanto se francesi e tedeschi si intendono su un'altra interpretazione dei criteri di Maastricht o, se è oramai troppo tardi, del patto di stabilità. L'importante è che il deficit sia contenuto nei minimi termini. E il miglior modo di farlo oggi è di parlare della crescita, anziché ritardarla con nuove restrizioni…… Vogliamo costruire l'Europa o, con il pretesto della virtù finanziaria e del rigore, vogliamo disfare le solidarietà politiche e sociali che si erano stabilite nei nostri Paesi dopo la seconda guerra mondiale? L'Europa senza il Sud non è l'Europa. L'Europa senza crescita e senza l'invenzione permanente di un modello di società, non è degna degli europei.