MARCO PICCOLO

LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE, IDEE, PENSIERI, SUGGESTIONI, PAROLE.... PER UN NUOVO GIORNO


 I GIOVANI IN TEMPO DI CRISI GLOBALE: AIUTIAMOLI A NON GIOCARE CON LA LORO VITA
 Sembra che la cosiddetta "emergenza giovanile"  (che va aumentando in questi anni di crisi globale ) produca un fenomeno sempre più ampio non solo di trasgressione, ma di disamore alla vita. I giovani  affermano che fenomeni di abbandono, atteggiamenti di indifferenza, banalizzazione delle esperienze producono un crescente vuoto di contenuti nell'esistenza di tanti, troppi ragazzi e ragazze che portano tuttavia in sè la pretesa di vivere gioiosi e convinti. Così avviene anche il suicidio. O quegli “incidenti" che, di fatto, sono suicidi mascherati. Noi, adulti, siamo amaramente sconcertati da questa tendenza a “giocare” con la morte, come oggi si dice, che inventa esperienze di rischio assurdo. E più che prova di coraggio sembra essere inconscia ricerca di morte.  Sicuramente siamo di fronte a un fenomeno complesso, che non ci consente semplificazioni: ma al di sotto di esso mi pare stia comunque una fragilità dei giovani che deve produrre in noi struggente tenerezza e grande senso di responsabilità. Noi dobbiamo aiutare le generazioni crescenti a radicare se stesse nell'esperienza della vita con più convinzione, con più forza, con più ideale. Il loro disagio dev'essere il nostro, il loro disorientamento deve spronarci a loro vantaggio. Abbiamo un debito d'amore verso di loro che rappresentano le nostre speranze per il futuro. Ora se ai giovani, desiderosi di radici, di essenzialità, noi troppo spesso inculchiamo che “vivere” è adattarsi, oppure soddisfarsi superficialmente; se il nostro pessimismo si insinua in loro perchè siamo intristiti e delusi noi stessi; se essi ci vedono consumati dalle preoccupazioni del mondo e dall'inganno della ricchezza, allora come è possibile che ritengano realistico farsi adulti liberi e felici? Come non diverranno interpreti disincantati e disperati della vita?