MARCO PICCOLO

PANNI SPORCHI, LA RIFLESSIONE DELLA SERA, CONCUSSIONE, CORRUZIONE, SPRECHI, SCANDALI INAUDITI, PRIVILEGI


REGIONE LAZIO: IL PADRE DI TUTTI GLI SCANDALI, LA POLVERINI CHIEDE SCUSA AGLI ITALIANIPUBBLICI SCANDALI  E VIZI PRIVATI 
 AH, gli scandali di una volta... Vuoi mettere la rigogliosa epopea pre-Tangentopoli (i petroli, la Lockheed, la P2, le carceri, le lenzuola, perfino i vecchietti "d'oro") o la fantasmagoria di Mani pulite (dal "mariuolo" Chiesa allo "steccone" Enimont passando per Broccoletti), con  gli scandali della regione Lazio venuti fuori negli ultimi giorni? Più che esplodere, in effetti, queste incredibili  storiacce paiono implodere, svogliatamente, raggomitolandosi su se stesse senza un brivido. Non indignano, quindi, non accendono la fantasia, non trasmettono ansia e forse nemmeno spostano voti. Al di là degli interessi minacciati, l'atmosfera è così moscia da far sorgere il dubbio che gli scandali non facciano più scandalo. Al loro posto, o meglio al loro cospetto pare di cogliere un complicato miscuglio di sentimenti. Hanno rubato? E vabbè. Hanno imbrogliato? Capirai. Li hanno ingabbiati? Ah. Un senso di stanchezza e di saturazione s'attorciglia così alle spese pazze degli enti locali, alle truffe, alla corruzione, ai vergognosi privilegi, agli sprechi,  ecc… Un che di già visto, un " abbiamo-già-dato" spegne l'interesse. Dietro a questa specie di disincanto triste si scorge l'ombra della diffidenza e della rassegnazione. Il male, nel frattempo, se l'è caricato quasi tutto la crisi globale. Cresce la noia e cala la tensione civile. E davanti agli scandali ci si sente sempre più estranei, ma da che cosa non è mica tanto chiaro.