MARCO PICCOLO

LA RIFLESSIONE DELLA SERA, IDEE, PENSIERI, OPINIONI, SUGGESTIONI... PER UN NUOVO GIORNO, ASCOLTA E ASCOLTATI


Oramai abbiamo perso quell' immaginazione, quella disponibilità  e  quella fantasia dell' "ascoltare". La comunicazione ha bisogno del silenzio, almeno quanto della parola. LA VERA FELICITA'? E' SAPER ASCOLTARE  In un universo così rumoroso, tutto voci e suoni, si finisce per non sentire più nulla. Noi, da tempo, non ascoltiamo più il mondo. Non riusciamo più ad immaginarlo per troppo rumore. Non ne sentiamo più le voci, che un tempo guidavano pensieri e azioni. Nel mondo c' erano voci, di foreste e fiumi, di animali e uomini, che indicavano mete e sogni, che indicavano azioni e comportamenti, che oggi non riusciamo, così assordati, ad ascoltare. E continuano ad esserci. Allora l' immaginazione, la fantasia del terzo millennio non potrà che essere  quella di cercare di riafferrare il bandolo delle mille voci flebili, che abbiamo respinto ai margini dell' udito.NOTA INTEGRATIVA:In una società in cui tutti parlano, tutti tentano di esprimersi sovrapponendo la propria voce a quella degli altri e in cui gli stimoli dei soggetti emittenti si moltiplicano spesso senza raggiungere i destinatari del messaggio il rischio dell'incomunicabilità cresce a dismisura. Perché la comunicazione vada a segno c'è bisogno di ascolto, riflessione e solo successivamente di una risposta. In una parola, c'è bisogno di silenzio. Anche il silenzio è messaggio. Il silenzio è una pausa significante nel processo comunicazionale. Consente di ascoltare. L'ascolto è l'elemento più importante nello scambio comunicazionale, vero "file recorder" del Logos, stanza di compensazione tra le "emergenze" quotidiane, le identità messe in discussione e le risposte comunicazionali alla complessità. Saper ascoltare consente di mettere insieme i dati necessari a poter comunicare.