MARCO PICCOLO

IL CASO DEL GIORNO, PAPA ESTRATTO A SORTE, 118ESIMO PAPA DELLA CHIESA COPTA, SHARIA, POLITICA, ECONOMIA, RELIGIONE, EGITTO


I copti hanno un nuovo Papa, al conclave il suo nome estratto a sorte
E’ stata la mano di un bambino a decidere il successore di Shenouda III, il Papa dei copti ortodossi egiziani morto il 17 marzo all’età di 88 anni. Il piccolo, scelto fra un gruppo di chierichetti, ha estratto da un’urna di cristallo uno dei tre bigliettini con i nomi dei candidati al soglio di «Papa di Alessandria d’Egitto e patriarca della predicazione di san Marco e di tutta l’Africa». Anba Tavadros è il nuovo Papa copto, 60 anni, attuale arcivescovo di Baheira, con alle spalle una laurea in farmacia. Barba bianca, volto serio, sguardo profondo. Anba Tavadros ha assistito alla cerimonia celebrata al Cairo assorto in preghiera. Gli altri due finalisti erano Anba Raphael, di 54 anni e Abouna Rafael Ava Mina, di 70 anni. Tra le prime felicitazioni che sono arrivate al 118esimo Papa della Chiesa copta, punto di riferimento per il 10 per cento di tutta la popolazione egiziana, sono state quelle dei Fratelli Musulmani. «Ci felicitiamo con tutto il cuore per questa elezione. Lei saprà lavorare per il bene dell’Egitto e di tutto il popolo». I media egiziani in questi giorni hanno dato parecchio spazio all’evento, descrivendo la figura di questo candidato con ottimismo, mettendo soprattutto in risalto la sua capacità di dialogo con i giovani e la profondità pastorale. Qualità queste che gli torneranno sicuramente utili vista la situazione di tensione che sta vivendo la minoranza cristiana in Egitto, tenuta sotto scacco dalle frange dei fondamentalisti islamici. «Tawadros è molto amato e rispettato. Lui spera molto nel dialogo» è stato il commento fatto a caldo da monsignor Barnaga El Soryany, vescovo della diocesi copta ortodossa di Roma. Il governo egiziano è controllato dai Fratelli Musulmani e la politica del Paese sta affrontando un cambiamento radicale che va di pari passo alle reiterate aggressioni contro i cristiani copti. Il gesuita Samir Khalil Samir ha recentemente spiegato che il clima è sempre più rovente e la polizia, davanti ad atti vandalici o violenti, finisce per «mettere in prigione i cristiani al posto dei loro aggressori. E questo non fa altro che aumentare la tensione dappertutto». I Fratelli Musulmani vorrebbero introdurre la Sharia, la legge coranica, come essenza della legge fondamentale dello Stato. Il nuovo Papa copto si trova davanti a sè una missione delicatissima, avviare un confronto con il presidente Morsi e con il governo per scongiurare il pericolo e fermare l’introduzione della legge islamica.